Prosa
FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO

"DOMANI E' UN ALTRO...DOMANI"(1.TWINS 2.ATLANTA)

"DOMANI E' UN ALTRO...DOMANI"(1.TWINS 2.ATLANTA)

“Francamente me ne infischio” è una delle più celebri battute del cinema di tutti i tempi e dà il titolo all’ultima creazione drammaturgica e scenica di Antonio Latella, ispirata liberamente al romanzo Via col vento di Margaret Mitchell - reso noto al grande pubblico grazie alla versione cinematografica di Victor Fleming (1939) con protagonista Vivien Leigh.

Attorno alla figura di Rossella O'Hara, la protagonista del celebre romanzo di M.Mitchell, Antonio Latella, Federico Bellini  e Linda Dalisi costruiscono l’articolata drammaturgia di “Francamente me ne infischio”, lavoro diviso in cinque “movimenti”:
1.TWINS 2.ATLANTA 3.BLACK 4.MATCH 5.TARA

Tre attrici - Caterina Carpio, Candida Nieri e Valentina Vacca – per un solo ruolo: tre volti, tre corpi, per Rossella O’Hara. Cinque allestimenti diversi che danno forma ai cinque movimenti e che mutano di volta in volta nella scenografia e nei costumi, a seconda delle differenti sfumature della drammaturgia. Il romanzo di Margaret Mitchell è per Latella un fertile terreno di ricerca, una fonte di ispirazione inesauribile.

I cinque movimenti affrontano, attraverso il personaggio di Rossella O’Hara, il mito americano declinato nel confronto tra ciò che era il sogno di ieri e la realtà di oggi:
una figura di donna che attraversa la storia americana, che viene raccontata attraverso alcuni simboli, come la schiavitù, la guerra, le lotte di classe, il legame con le proprie radici, l’industria, il petrolio. Come è noto il teatro di Latella è legato a certi temi, che lui rielabora e reinterpreta nel suo stile provocatorio e surreale, non risparmiando incursioni nell’universo pop e trash. Latella ha l’innata capacità di condensare in immagini, tanto forti quanto efficaci, un punto di vista particolare e, proprio attraverso questa sintesi, arrivare ad avere un respiro universale: è lo stile, il suo personale modo di fare teatro di Latella, che è al contempo potente e seduttivo.

Nel primo movimento, Twins, la corsa di Rossella verso l´amore viene interrotta bruscamente dai gemelli Tarleton: in un’America in cui realtà e finzione si mescolano, si fondono, in un quadro pop degno di Andy Warhol,  le paure e i timori della protagonista creano sogni e aspettative lontani, quasi irraggiungibili.
Rossella è in realtà una povera bambina viziata e isterica che protesta e batte i piedi per terra quando qualcosa va storto nel suo sogno: al posto dell’amato Ashley arrivano Bart Simpson, King Kong e Joker – protagonisti simbolici del sogno americano, come lei personaggi immaginari, ma così famosi e celebri da essere riusciti a diventare i migliori simboli della realtà. Sebbene siano prodotti della fiction, figli dell’intrattenimento, creature fortemente caratterizzate, dai tratti esagerati, in “Twins”, assumono la valenza di personaggi storici: sono prodotti della fabbrica hollywoodiana, idee semplici ma efficaci, che hanno invaso il mercato e la cultura europea e che Rossella fa rivivere.

Rossella è un simbolo, un pretesto per raccontare, attraverso i suoi sogni, le sue paure, i suoi incubi, la storia di una nazione, l’America: le sue contraddizioni, le sue radici culturali e sociali, la sua storia passata e attuale, è un crudele e disincantato affresco dell’America. Sul palcoscenico si alternano i protagonisti-simbolo della cultura made in Usa appunto, da King Kong a un Mr.President mascherato da Jocker, che come un contemporaneo Zio Sam cerca di reclutare volontari per il suo nuovo esercito – perché si sa c’è sempre una guerra dietro l’angolo che necessita sacrifici in nome del proprio Paese, in nome del Sogno Americano!

L’atmosfera pop e colorata del primo movimento assume tinte più cupe in "Atlanta", dove Latella si diverte a giocare con i più intimi timori e le ansie di una donna - già piena di paure e dubbi, che per difendersi diventa aggressiva nei confronti della vita e del mondo che la circonda, dominata da grandi e forti passioni - capace di un amore estremo e disperato come di un odio feroce e violento, incapace di essere madre – rifiuta questo ruolo, non le si addice, vittima lei stessa della sua vanità, naturalmente civetta e maliziosa, disposta a tutto per ottenere quello che vuole: una figura di donna fragile, ma allo stesso tempo di una forza disperata, il cui impatto è di una potenza estrema e toccante.
"Atlanta" è un gioco ironico e spietato sulle peculiarità femminili di Rossella, sui suoi vizi e le sue passioni: Rossella incarna l’America, le sue più intime e profonde contraddizioni e le sue caratteristiche intrinseche.  "Twin", invece, è un movimento decisamente più pop, attraversato da una sapiente leggerezza, spregiudicato, a tratti eccessivo: una critica acida, ma divertita alla cultura trash made in Usa, è un ritratto al vetriolo della superpotenza americana di cui Rossella è la personificazione. Infatti, come Rossella, l’America è ambiziosa e senza scrupoli, capricciosa e viziata, dominata dal desiderio di conquista e incapace di riconoscere e accettare la sconfitta - anche quando è evidente; come Miss Rossella che, grazie e a causa del suo caratteraccio, dei suoi capricci e della sua testardaggine è amata e odiata, anche l’America non può che suscitare sentimenti potenti e contrastanti.
Rossella è l’America con i suoi pregi e difetti, è la personificazione del sogno americano: la sua vita ripercorre le tappe della storia di questo sogno, il cui epilogo è il dissolversi dell’illusione, lo scontro con la realtà.

Concludo con le parole di Latella:

“Rossella O’Hara è una giovane donna capricciosa e senza scrupoli che affronta tutte le difficoltà con spirito di conquista, incapace come il suo popolo di riconoscere la sconfitta anche quando se la trova davanti. Rossella si appresta ad andare incontro al futuro, pensando che dopotutto «domani è un altro giorno». Tutto gira attorno a lei, tutti parlano di lei, tutti la descrivono in modo meraviglioso e poi la distruggono. Attraverso di lei si racconta una folle storia d’amore e l’epopea di una nazione.
Rossella è brutta ma bella.
Rossella è una bambina.
Rossella è la menzogna.
Rosella è una donna testarda.
Rossella è la smorfia, è il sorriso.
Rossella è la paura di restare zitella.
Rossella è la donna che non vuole sposarsi per restare libera.
Rossella è la moglie che nessun uomo vorrebbe, ma che tutti sposano.
Rossella è l’incapacità di essere madre.
Rosella è la madre di tutti i figli che non sono suoi.
Rossella è l’America.”

Visto il 17-03-2013
al Sociale di Trento (TN)