Fuorigioco, sessanta minuti di partita. Non in un campo da calcio, ma su un cornicione. Non due squadre di calcio, ma due coppie. Adriano e Laura hanno deciso di saltare giù dagli appartamenti del sesto piano per farla finita, ma Mario e Anna non sono del tutto d’accordo con questa decisione: che non saltino proprio dal cornicione del loro appartamento, non la sera della semifinale Italia-Germania.
28 giugno 2012: non una data a caso
È davvero azzeccata la circostanza in cui Emiliano Masala, che cura progetto e regia, e Lisa Nur Sultan, drammaturga, scelgono di far avvenire questo dialogo sull’orlo del precipizio. La semifinale è la storica partita degli Europei del 2012, che ebbe luogo la stessa sera dell’incontro a Bruxelles tra Mario Monti e Angela Merkel. I due candidati suicidi, fermi e solenni, schierati sul cornicione durante l’inno di Mameli che precede il fischio d’inizio, spostano immediatamente il calendario indietro dal 2017 al 2012, a quella famosa, decisiva e pericolosa serata.
Il fuorigioco è una metafora che vale la vita
Di cosa si può parlare con due che sono sul punto di buttarsi di sotto? Di tutto, a partire dai temi da cui in una serata particolare come quella non si può prescindere: contemporaneità, crisi, calcio e amore. Davvero brillante l'idea di usare il fuorigioco calcistico come metafora per descrivere la difficoltà del riconoscere un posto nel mondo adatto a sé: che sia per la grande delusione di scoprire che l'occupazione ideale non è altro che una presa in giro; o che sia per la fatica che si fa nel non far scadere anche l'amore nella mediocrità che a volte avvolge il quotidiano. L'attualità dei temi cattura tra comicità e discussioni, e il tempo di una partita di calcio vola. Ciò non sarebbe comunque possibile senza la buona dose di ironia di cui è carico il confronto tra le diverse mentalità, in dialoghi che “Abbandonano il romanticismo a favore dei piedi per terra”.
Freschezza e verità
Per chi ancora non avesse capito in cosa consiste il fuorigioco nel calcio, questo spettacolo ne fa un’accurata descrizione che non rischia di annoiare perché non dà nulla per scontato fino al fischio di fine partita. Dunque Fuorigioco è uno spettacolo più che consigliato: fresco, divertente e soprattutto, nei dialoghi, vero.