Prosa
GEPPETTO E GEPPETTO

La 'colpa' è ancora di Geppetto

Geppetto e Geppetto
Geppetto e Geppetto

Lo spettacolo di Tindaro Granata tocca un argomento molto delicato, quello dei due padri. I personaggi di questa storia amano ripetere la frase “Se ci sarebbe più amore…”; ma l’amore aiuta veramente?

Toni (Paolo Li Volsi) e Luca (Tindaro Granata) si amano, sono una coppia. Toni vuole diventare padre, Luca vuole aspettare. Dopo essersi consultati con l’amica Franca (Alessia Bellotto), che cerca di comprendere la situazione in maniera più pragmatica, decidono di volare in Canada e, come il primo papà single della storia per eccellenza, Geppetto, "fabbricano" il loro figlio, Matteo (Angelo Di Genio). Il bimbo cresce con amore, ma molti anni dopo, lo scontro con Luca, rimasto vedovo, è  inevitabile. Matteo rovescia sul proprio padre “non-biologico” tutta la frustrazione di essere cresciuto in una famiglia “non-normale”…

Di padri in figlio
Gli attori rimangono sempre in scena, indossando una maglietta con il nome del personaggio che, di volta in volta, interpretano, facilitandone l’identificazione… ma non sempre la collocazione nella vicenda.
Se all’inizio il punto di vista dominante sembra essere quello dei due padri, lo svolgersi della storia sposta l’attenzione sul vissuto di Matteo (che, “inspiegabilmente” di cognome fa Salvini, n.d.r.), reso in scena da Angelo Di Genio con tenace intensità.

Dall'insoddisfazione alla frustrazione
Ma è a questo punto che la storia rivela alcune incongruenze: ad esempio, i personaggi di Lucia (Lucia Rea)  e Walter (Carlo Guasconi) spuntano all’improvviso e il loro vissuto viene “creato” per fornire al giovane Matteo – diventato un uomo – un proprio “universo” extra-famigliare, dove ciascuno esprime necessariamente un motivo di insoddisfazione (ecco allora che Lucia rivela l’assenza del padre sul rapporto, poco comunicativo, con la madre Franca); o ancora, la frustrazione di Matteo per un’infanzia passata a parlare con i giornalisti della sua situazione emerge senza alcun apparente legame con la situazione raccontata pochi istanti prima sul palco, che vede lo scolaro Matteo fiero di avere due padri.

Cavalcare l'onda dell'attualità
Molto toccante l’interpretazione di Roberta Rosignoli (la madre di Toni), nel momento in cui esprime il proprio punto di vista – condivisibile o meno – sulle scelte del figlio, avvertendolo sulle possibili future conseguenze: le sue parole rendono più di ogni altro elemento l’attualità delle controverse tematiche affrontate dallo spettacolo, che, sembra palesemente realizzato per “cavalcare l’onda” del dibattito su unioni civili, utero in affitto e diritti. E - a livello puramente spettacolare -  questa decisa incursione nell’attualità può non considerarsi squisitamente un pregio.

I personaggi di questa storia amano ripetere la frase “Se ci sarebbe più amore…”; ma l’amore (in qualsiasi forma e quantità) aiuta ad affrontare (e superare) le difficoltà, non le fa scomparire…

Visto il 05-06-2016
al TPE Teatro Astra di Torino (TO)