“Guida alla sopravvivenza delle vecchie signore” ha visto, in esclusiva regionale e dopo una breve residenza di riallestimento, sul palcoscenico del teatro Feronia due “monumenti” del teatro italiano, Marina Bonfigli e Isa Barzizza. Dopo essere stata scritta e diretta dallo statunitense Mayo Simon, la commedia è stata tradotta e riadattata da Luca Simonelli e dallo stesso regista Giuseppe Pambieri, anch'egli presente a San Severino con il produttore Riccardo Pastorello.
Le protagoniste Netty (Marina Bonfigli) e Shprintzy (Isa Barzizza) hanno in comune l’età avanzata: la prima è una signora autonoma, risoluta, colta ma con importanti problemi di vista, l’altra è premurosa, vivace ma soprattutto smemorata. Nonostante vivano nello stesso quartiere, le due non si sono mi frequentate (anche considerati i caratteri diversi e gli interessi quasi opposti), ma si ritrovano a divenire necessariamente “l’una parte dell’altra”, come spesso ripete Shprintzy.
Mentre Netty è seduta sotto una pensilina aspettando l’autobus che la porterà da un oculista per una visita da tempo attesa, incontra Shprintzy. Netty è costretta ad approfittare di lei (visto che conosce tutti gli orari e le fermate dei vari mezzi pubblici) per capire quale pullman deve prendere per raggiungere l’ospedale e alla fine decide anche di farsi accompagnare. In seguito a varie discussioni, causate dall’invadenza di Shprintzy e dal troppo egoismo e dall’impazienza di Netty, le due stabiliscono un sodalizio che si trasformerà in una vera e propria amicizia, rafforzata anche dalla convivenza, che inizia dopo l’intervento agli occhi subito da Netty e dalla degenerazione del rapporto tra Shprintzy e sua figlia Ester. Questo legame instauratosi tra le due proseguirà sino alla fine della commedia, nonostante alcuni inconvenienti come la perdita quasi totale della vista da parte di Netty e l’aggravarsi dell’equilibrio psicologico di Shprintzy in seguito al suicidio di Ester.
Parte integrante dello spettacolo le scene di Carla Ricotti (che ricostruiscono un angolo di città americana realistico per i dettagli ma, al tempo stesso, surreale per i toni dei colori), i costumi della stessa Carla Ricotti (che denotano immediatamente le differenze caratteriali delle due protagoniste), le luci di Angelo Ugazzi (capaci di descrivere le situazioni dentro casa di Netty oppure all'aperto e soprattutto efficaci nel telo di fondo, dove le ore scorrono coi colori diurni e notturni) e le musiche (dalla lirica al pop al dancing), complete dei rumori tipici delle città che rendono al meglio i vari momenti della narrazione.
Il tema della senilità è trattato con un tenero e delicato umorismo, che offre numerose occasioni di riflessione sui principi della comprensione e della solidarietà nei confronti dell’età avanzata e dei relativi problemi. Le due straordinarie protagoniste sono state abili nel mettersi in gioco su un tema così importante come quello della terza età, mettendo in evidenza, anche con ironia, i loro punti deboli e le loro fragilità, anziché nasconderli.
Uno spettacolo importante che ha fatto riflettere, ha divertito e anche commosso. Il pubblico ha fatto ancora una volta il tutto esaurito al Feronia (nonostante la neve e il freddo), applaudendo a lungo le protagoniste e il regista. Anche a loro sono stati regalati libri della casa editrice Garzanti, uno degli sponsor della stagione teatrale.