Musical e varietà
HAPPY DAYS - IL NUOVO MUSICAL

MILWAUKEE E IL SOGNO AMERICANO ANNI CINQUANTA

MILWAUKEE E IL SOGNO AMERICANO ANNI CINQUANTA

Sì, ci sono proprio tutti, con il mitico Fonzie in testa! Tornano le torte di Marion e, insieme ad esse, quell'allegria e quell'ingenuità tipiche di un mondo, carico di fiducia nel futuro, che della “normalità” aveva fatto il suo punto di forza.

Un telefilm, quello da cui trae ispirazione il musical, che ha veramente segnato la storia di un paio di generazioni e che, a vedere dal pubblico presente in sala, non smette di attrarre anche i più giovani. Duecentocinquantacinque episodi trasmessi negli Stati Uniti dal 1974 al 1984 (giunti in Italia nel 1977) ed ecco che la famiglia Cunningham, insieme alla sua la casa al 565 North Clinton Drive e al celebre ristorante “Arnold's”, è entrata nella vita di tutti noi!

Proprio la crisi finanziaria che sta attraversando il proprietario di “Arnold's”, pressato dalla speculazione edilizia e da un primo accenno di quella che un giorno sarà la globalizzazione,  mobilita tutti i protagonisti della vicenda per una raccolta fondi a favore del locale: un'impresa che, fra una risata e l'altra, diviene il filo conduttore di questo spettacolo messo in scena dalla Compagnia della Rancia. Tutti danno il proprio contributo, a partire dal gruppo dei “Leopardi” che, in una esilarante riunione, decide di organizzare, oltre ad una gara di ballo, addirittura un incontro di wrestling fra Fonzie e i fratelli Malachi, emblema questi ultimi di una cattiveria targata anni Cinquanta che non fa certo paura. Per l'occasione in città torna anche Potzie, antica fiamma del Fonzarelli, l'unica donna al mondo che abbia mai osato scompigliargli i capelli, che riuscirà al termine della storia a tenergli testa e a farlo riflettere sull'opportunità di gestire un rapporto stabile.

L'adattamento di Saverio Marconi del musical originale di Garry Marshall, con musiche e libretto di Paul Williams, scorre via veloce, è piacevole e pare decisamente funzionare. Leitmotiv musicale dello spettacolo è, come logico, il tema della sigla del telefilm: esso fa capolino più volte nella partitura, ma attraverso variazioni non banali che evitano effetti stucchevoli.
Buono nel complesso, sia vocalmente, sia attorialmente, il cast che ci ripropone, tra gli altri, un Fonzie più malinconico del consueto (Riccardo Simone Berdini) e un Chachi davvero acrobatico impersonato da Alessandro Lanzillotti. Un mix di suoni, luci, colori che consente al pubblico di trascorrere due ore serene fra i ricordi della propria adolescenza, un'esperienza che, inevitabilmente e quasi senza che ce se ne accorga, si vela di malinconia.

Visto il 20-12-2011
al Ponchielli di Cremona (CR)