Le opere di Shakespeare alla luce degli elementi immortali che le rendono ancora oggi attuali ed emozionanti: "sangue , amore e retorica", nulla di meno e soprattutto nulla senza il sangue, caratteristica immancabile che accompagna la passione. Il sangue è dramma e dolore, ma anche necessario epilogo di amori tormentati e di brama di potere, è liquido vitale e mortifero, finzione scenica e verità.
I Giovani Stregatti, nati e formati dai corsi di formazione teatrale della compagnia "Stregatti", mettono in scena "I love Shakespeare", rielaborazione di uno spettacolo di fine corso, imperniato sull'intuizione di rappresentare le opere del drammaturgo in un contesto di attori bramosi di esiti tragici, guidati da un capocomico psicotico e sanguinario.
Simone Mussi, la cui presenza scenica è straordinariamente carismatica, interpreta il capocomico sadico e pronto ad uccidere i suoi attori non sufficientemente crudeli. Il suo personaggio è centrale nello svolgimento dello spettacolo e nell'introduzione di tutti i momenti tratti dalle più importanti tragedie e dalla commedia "La bisbetica domata". Il ritmo da lui impresso è rapido e caratterizzato da un'atmosfera ironico-macabra paradossale, paragonabile ad un film di Tarantino. Si susseguono, collegati in un contesto truculento e surreale, brani di "Romeo e Giulietta", de "Il mercante di Venezia" , "Otello", "Macbeth", "Amleto", recitati sempre in modo corale con una grande attenzione alla fisicità che supplisce all'esiguità di elementi scenografici. Splendida la versione delle streghe di Machbet di Marta Marsaglia, Greta Pavese e Giusy Barone, che creano, con i movimenti, un calderone venefico che sembra apparire dalle loro braccia. Simone Guarino passa dall'essere l'esilarante vittima sacrificale del sadismo del capocomico all'interpretazione toccante e tragica di Romeo e poi di Macbeth con una bravura e una facilità che stupiscono.
La regia di Gianluca Ghnò e Giusy Barone è moderna, surreale e capace di fondere elementi ilari e cruenti in un insieme coerente e nuovo, tale da proporre dei testi sublimi in una cornice che li vivifica e valorizza.
Tra le molte reinterpretazioni Shakespeariane, I love Shakespeare spicca per la fedeltà all'originale incastonato in un contesto ironicamente attuale, laddove il gusto per il noir e l'eccesso sdrammatizzano per rituffare nella primitiva tragicità. Belli i passaggi di registro e bravi gli attori.