Il buon teatro fa sì che lo spettatore esca soddisfatto e gratificato, ma soprattutto che conservi sensazioni piacevoli, nonché un desiderio di ritornare a vedere la pièce cui ha assistito e per fortuna esiste ancora un buon teatro come i 'Menecmi' rielaborati e interpretati dall’ottimo Tato Russo, attore, autore e regista napoletano, per la regia di Livio Galassi.
Un’impresa non facile quella affrontata con elegante e superba abilità da Tato Russo che cambiando un semplice mantello muta fisionomia e personalità: per quanto si possa dire delle affinità e somiglianze tra gemelli monovulari, si sa anche che se crescono in ambienti diversi possono manifestare perfino alcune differenze di carattere fisico.
Non è il caso dei gemelli protagonisti della commedia di Plauto (fine III secolo a.C.), ripreso dalla Commedia degli equivoci di Shakespeare (forse una delle prime scritte dal drammaturgo inglese, la più corta e più farsesca) entrambe ispiratrici dell’adattamento di Tato Russo che vi ha aggiunto una spolverata di napoletanità.
Sostituendo, infatti, a Siracusa, luogo della commedia plautina, una Neapolis antica e decadente, gli elementi tipici della gestualità e del frizzo partenopeo danno ulteriore vivacità e comicità alla trama in cui tale è la padronanza delle parti interpretate che l’indulgere su licenziosità e dissolutezza dei costumi è espressione assolutamente naturale del loro tralignare. E anche la cortigiana Erozia con il suo corteo di giovani finisce con l’essere aspetto di una popolarità rozza, ma non degenerata.
Bisogna anche mettere in evidenza come morale e sessualità fossero vissuti in modo diverso nel mondo pagano rispetto alla cristianità che ha tinto di colpa e peccato i bisogni naturali dell’uomo così come è interessante rilevare la posizione della donna nell’antica società romana.
In fondo Menecmo-Fosicle è raffinato e colto solo in apparenza perché accetta compagnie maschili e femminili parassitarie e di basso livello, mentre il vero Menecmo persosi fanciullo e poi allevato in campagna, pur essendo più rozzo e ignorante, si rivela più positivo e meno corrotto come dimostra anche il suo schiavo saggio pur essendo all’apparenza in una posizione di sudditanza totale e assoluta: la crescita in ambienti diversi ha influito sul modo di porgere dei due gemelli e anche sulla loro interiorità.
L’arrivo in città del ‘campagnolo’ genera situazioni esilaranti, ambiguità ed equivoci fino all’agnizione finale, topos di classica memoria, facendo emergere la validità di un tipo di vita sana e onesta che richiama quella delle origini del mondo latino.
Una pièce assolutamente da vedere e che conferma il successo delle oltre 600 repliche.
Prosa
I MENECMI
Esilaranti 'Menecmi'
Visto il
20-03-2014
al
Carcano
di Milano
(MI)