Danza
I-ON

"I-ON", una esplorazione performativa...

"I-ON", una esplorazione performativa...

Il 27 ottobre ha preso il via il Gender Bender, festival bolognese di arti visive e performative dedicato alla rappresentazioni del corpo e delle identità di genere.
Il festival che quest’anno compie 10 anni, porta avanti un progetto all’insegna dell’ironia e dell’impegno. Cinema, teatro, fotografia e danza che hanno come filo conduttore il concetto di evoluzione: "Bisogna farsi trovare pronti di fronte alle nuove forme con cui si manifesterà il domani".
Il festival si apre con la prima nazionale di "I-ON", performance di Ivo Dimchev in collaborazione con Franz West.

Ivo Dimchev, artista eclettico, autore, cantante, coreografo e performer, è attivo da diversi anni in Olanda, dove ha conseguito il Master of Theatre presso la prestigiosa Dasarts nel 2010, e in Belgio, dove ha aperto il suo spazio Volksroom. Il suo lavoro – ad oggi ha creato una trentina di spettacoli che ha presentato in Europa e in Nordamerica  – mescola performance, danza, street art, danza, improvvisazione teatro, musica, disegno e fotografia, dando vita a un linguaggio singolare e originale, una voce unica nel panorama artistico contemporaneo.
Di origine bulgara, nato nel 1976, Ivo Dimchev combina con forza live art, danza, musica e teatro. Accanto al lavoro di creazione, Dimchev dà masterclasses ed è regolarmente invitato da festival e teatri per condurre stage per performer e attori professionisti e non
Franz West, invece, è uno scultore austriaco scomparso prematuramente lo scorso luglio, il cui lavoro si contrappone sin dagli esordi alla corrente dell'azionismo viennese.
Il lavoro di West è stato un appuntamento fisso in innumerevoli mostre di indagine internazionali come Documenta e Biennali in tutto il mondo, ed è incluso in importanti collezioni pubbliche tra cui il Centre Pompidou di Parigi, Museum Ludwig di Colonia, il Museum of Modern Art di New York, e MAXXI di Roma.
“I-ON” è  l’incontro di Ivo Dimchev con Franz West, è un “dialogo pulsante e vivo tra essere umano e opera d'arte, dal quale entrambi acquisiscono significati sempre nuovi”.

Ivo Dimchev compone un collage di temi e sequenze dall’apparenza incoerente, che egli espone, canta e incendia con la sua presenza magnetica. È la questione dell’arte – il suo posto, il suo statuto – che ossessiona il lavoro di Dimchev e lo porta a esplorare i limiti dell’interpretazione e della scena.
E’ evidente che l’artista non si preoccupa affatto di articolare una drammaturgia coerente, e segue piuttosto l’istinto di una scrittura scenica. Un istinto prolifico a giudicare dalla vastità di produzioni messe a segno in cinque anni: una trentina di creazioni, per la maggior parte assoli, per sé e altri interpreti.
Piuttosto che operare di scelte seguendo una logica fin troppo ragionata, Ivo Dimchev opera di collage e di rottura di segno, gioca con le immagini e i ritmi più che con le argomentazioni dialetticamente presentate.  Questo non esclude che il suo lavoro sia capace di produrre senso, al contrario, lavorando in questo senso è il corpo dell’interprete a cui spetta la responsabilità di assicurare coerenza al patchwork messo in scena.
L’ironia è la cifra stilistica del performer bulgaro, che declina nel corso dello spettacolo in molteplici modi. La percezione globale della realtà di palcoscenico, per quanto appaia difforme, dipende dalla convinzione ed energia con cui l’interprete investe la scena, dalla sua capacità di fare corpo con ciò che sta eseguendo, rendendo labile – per lo spettatore –  il confine tra ciò che sta guardando e ciò che sta percependo, dovendolo affrontare a un livello più elementare vivendolo.
Ivo Dimchev dà vita alle opere d’arte di Franz West, gli dà una nuova vita, le declina in molteplici contesti e ne attribuisce significati sempre diversi, crea un rapporto speciale con ogni opera e costruisce intorno ad essa e partendo da essa un universo di significati e significanti. “I-ON” è una esplorazione performativa di alcune delle sculture di F.West, un lavoro irriverente, a tratti estremo, di rottura, è sicuramente una creazione originale che più che dare risposte pone domande allo spettatore, lo spiazza, lo scuote e mette in discussione le certezze a cui siamo tanto affezionati.

Assistere a uno spettacolo di Ivo Dimchev è un viaggio nell’iper-realtà, occorre entrare in uno stato di ipercoscienza e contemporaneamente cercare di raggiungere una sorta di perdita di coscienza di sé: uno stato di concentrazione estrema che ci libera dalla nostra soggettività e a quel punto tutto è possibile.

Visto il 27-10-2012