In occasione del centenario dalla nascita di Nino Rota, i teatri del Circuito Lirico Lombardo rendono omaggio al musicista milanese mettendo in scena il nuovo allestimento de Il Cappello di paglia di Firenze della Fondazione Lirico-Sinfonica Petruzzelli e dei Teatri di Bari, che farà tappa anche a Savona e Rovigo, per la regia di Elena Barbalich, scene e costumi di Tommaso Lagattola.
Tratta dalla commedia di Eugène Labiche e Marc Michel Un chapeau de paille d'Italie, l'opera di Rota solo apparentemente vuole essere semplice e leggera, infatti, dietro una partitura delicata si nascondono svariati richiami al passato glorioso del melodramma con citazioni più o meno letterali di passi verdiani o addirittura rossiniani, senza naturalmente trascurare accenni alle colonne sonore dei film e al musical.
L'allestimento proposto al Ponchielli ha il grande merito di aderire come un abito su misura allo spirito ironico, ma non grottesco, insito nella composizione che, sebbene abbia un intreccio fragile sotto molti aspetti e ricco di assurdità, risulta tutto sommato di una piacevolezza straordinaria. Le scene mutano frequentemente grazie a pochi elementi di arredo e di contorno, ben costruiti, che consentono cambi repentini di ambientazione: il tutto all'interno di un boccascena che a tratti si illumina quasi a sottolineare il legame che l'opera ha col varietà.
Particolarmente bello ci è parso l'intermezzo del quarto atto con la scena della pioggia: dietro a una serie di elementi tubolari, appesi in verticale quasi a formare delle sbarre, si agita al vento, come un cielo carico di nubi, il grigio di un telo illuminato da bagliori blu e percorso da ombrelli multicolori sospesi a mezz'aria; sotto di esso alcuni figuranti corrono con pattini a rotelle facendo roteare altri ombrelli in un turbinio di colori estremamente suggestivo.
Curatissimi i costumi in stile belle époque e bravissimo nella sua totalità il cast che ha saputo recitare con ironia assumendo atteggiamenti da avanspettacolo senza pero' mai scadere nel grottesco o nella farsa.
A vestire i panni di un energico e simpatico Ferdinand, Leonardo Cortellazzi: voce leggera, ma pulita, abbastanza ben proiettata, adattissima al ruolo. Straordinaria la languida baronessa di Champigny di Marianna Vinci che ha ben mostrato di aver cesellato la parte con cura e di possedere uno strumento e una tecnica di tutto rispetto. Ottima la caratterizzazione di Nonancourt di Domenico Colaianni, vocalmente prestante, ma anche estremamente divertente e frizzante. Buone capacità attoriali e bella voce baritonale dal timbro caldo per Filippo Fontana vincitore, tra l'altro, del concorso Aslico. Nelle vesti di una pudica e timida Elena Manuela Cucuccio e in quelle di una svenevole Anaide Anna Maria Sarra, entrambe certamente dotate, ma ancora un poco acerbe.
Con loro: Simone Alberti (Emilio), Raul d'Eramo (il sordo zio Verzinet e un visconte Achille di dannunziana memoria con tanto di fez leopardato), Silvia Giannetti (la modista), Roberto Covatta (uno spassosissimo Felice), Alessandro Mundula (una guardia), Jozef Carotti (il caporale).
A dirigere l'Orchestra de I Pomeriggi Musicali il maestro Giovanni di Stefano che ha saputo imprimere brio e dinamismo alla partitura. Buona, nonostante qualche piccola sbavatura, la prova del Coro del Circuito Lirico Lombardo preparato da Antonio Greco e Diego Maccagnola.
Teatro non gremito, ma pubblico entusiasta a fine spettacolo: molti gli applausi.
Lirica
IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE
Un cappello leggero che vola in alto
Visto il
al
Ponchielli
di Cremona
(CR)