L'Orchestra di Piazza Vittorio, diretta da Mario Tronco e formata prevalentemente da musicisti immigrati, ha acquisito vasta popolarità. E’ diventata il fiore all'occhiello della mescolanza ed ha creato un repertorio che fonde perfettamente disparate tradizioni musicali, come Cuba, Senegal, Brasile e Tunisia, mescolando linguaggi e ritmi naturali di melodie eterogenee.
Nella riscrizione dell'opera “Il Flauto Magico” di Wolfgang Amadeus Mozart i membri del L'Orchestra di Piazza Vittorio hanno l’occasione di offrire la loro personale visione dell'opera con il contributo di un’audace messa in scena.
La composizione di Mozart non si atteneva ad una sceneggiatura, cionondimeno il salto a Mozart è notevole quasi vertiginoso. Mario Tronco ha pensato di trasmettere questa favola attraverso canzoni e musicalità da tutto il mondo, in costante evoluzione, una sfida musicale risolta con grande sensibilità e portata in scena con grande gioia. Racconta Mario Tronco che questo spettacolo “viene sviluppato come se l’opera di Mozart facesse parte di tutte le culture musicali di Piazza Vittorio, come se fosse una favola tramandata in forma orale e giunta in modi diversi a ciascuno dei musicisti”. Come tutti gli spettacoli de L'Orchestra di Piazza Vittorio è uno spettacolo coinvolgente, nato col successo come destino. Questo concerto “semiscenico” si rivela un successo annunciato. L’operazione artistica presentata, ancorché ardita, non si può considerare dissacrante: l’opera viene sì smontata, cambiano i dialoghi e gli interlocutori, si mescolano i generi, ma si dà vita a un prodotto finale di alta qualità musicale e innegabile coinvolgimento emotivo. Un narratore appare dal nulla e spiega le scene; la Regina della notte è una Petra Magoni in versione 'gothic'; Papageno intona note ska-reggae giamaicane e Pamino suona e danza ritmi e percussioni cubane. Inoltre questo “Flauto magico” è suonato con strumenti anomali delle varie culture musicali del mondo (il cavaquinho, le congas, la kora, il dumdum, il sabar, la tabla e altri) e cantato almeno in sei lingue differenti: arabo, inglese, spagnolo, tedesco, portoghese, wolof. E’ uno spettacolo ibrido che non presenta una regia di stile teatrale, dove tutto è affidato all’estro dei musicisti. Tuttavia non fugge ad una attenta ricerca nei costumi, creati da Ortensia De Francesco, che diventano personaggi, e di acquerelli animati che fanno da sfondo, a cura di Lino Fiorito. E’ una favola surrealista, che fondendo la tradizione musicale di almeno sedici paesi e forse la tradizione della commedia dell’arte, dell’opera mozartiana mantiene solo le arie più celebri e vagamente il canovaccio, con una resa estremamente gradevole e sicuramente coinvolgente.
Musical e varietà
IL FLAUTO MAGICO SECONDO L'ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO
Una favola a ritmo incerto
Visto il
29-10-2010
al
Arena del Sole - Sala Leo de Berardinis
di Bologna
(BO)
Musical e varietà
Il flauto magico secondo l'Orchestra di Piazza Vittorio