Il nuovo show targato Arturo Brachetti si chiama “Gran Varietà Brachetti” ed a differenze del suo predecessore in scena ci sono ben 22 elementi, tra ballerini, attori, cantanti, maghi, acrobati ecc.
“La realtà immaginata rende più felici” questo il postulato di partenza bracchettiano, che riuscirà a far diventare un gruppo di timidi visitatori, di un teatro destinato alla distruzione, negli straordinari artisti di un varietà fuori dalle righe, dove di normale non c’è che il nome.
Tra magie, canzoni e coreografie lo spettatore rimane seduto nella sua poltrona senza accorgersi del passare del tempo, immerso in questa dimensione fuori da qualsiasi schema, dove persino la “quarta parete” verrà rivelata da una delle attrici in scena.
Arturo Brachetti lascia per il finale l’arte del trasformismo, regalandoci momenti di autentica poesia con la scena dell’Uomo Elefante: che nonostante le fattezze mostruose nascondeva un anima candida, capace di scrivere versi privi di risentimento e pieni di amore; oppure quando grazie ad un capello immaginario interpreta mille lavori ed altrettanti gesti, soltanto grazie alla sua fisicità accompagnata da effetti audio.
Una grande fiaba che è anche una lezione di vita, dove il teatro anche se per poche ore torna ad essere protagonista, in una società che troppo spesso dimentica cosa voglia dire sognare e volare con l’immaginazione.
Visto il
al
Tordinona - Sala Pirandello
di Roma
(RM)