Un monologo appassionato quello di Andrea Scanzi, che cattura l’attenzione costante del pubblico, per più di un’ora e mezza, completato e integrato dai brani musicali interpretati da un energico Giulio Casale il quale, con la sua voce calda, ricca di armonici e colori, commenta a sua volta questo viaggio nella recente storia d’Italia, fatto, oltre che di occasioni mancate, anche e soprattuto di un’incolmabile carenza di senso d’appartenenza.
In apertura le parole di Mario Monicelli che mette in guardia dalla speranza, una trappola che impedisce di fatto la resilienza e la ribellione dei popoli, e poi si parte: dalla morte di Enrico Berlinguer, facendo tappa fra i futili ideali degli anni Ottanta e la nascita della seconda Repubblica, si viaggia fino al capolinea, la misteriosa fine di Pantani. In questi anni tanti sono gli eroi, Falcone, Borsellino, Caponnetto, ma anche tanti i compagni di vita scomparsi troppo precocemente, Troisi, Senna e, appunto, Pantani.
Sottile la critica alla generazione cui appartiene Scanzi stesso, una generazione sulla carta piena di ideali, desiderosa di fare la rivoluzione, ma che poi si è vilmente imborghesita e ritirata all’interno del proprio hortus conclusus e che non ha saputo essere incisiva, facendosi scivolare sopra gli avvenimenti, politici e non, senza reagire.
Uno spazio proprio hanno i fatti avvenuti durante il G8 di Genova, una gravissima sospensione della democrazia che di fatto è passata quasi sotto silenzio, complici lo Stato stesso e un popolo che, per quieto vivere, ha più volte nella sua storia preferito non vedere.
A fare da sottofondo al viaggio i testi di Bennato, Gaber, Fossati, Battiato, De Gregori, talvolta accompagnati da rare immagini proiettate sul fondo o dal ticchettio della macchina da scrivere di Scanzi, ma sempre emozionanti nella loro pregnanza.
Spettacolo intenso, che si presta a molteplici letture, ma che sempre fa riflettere sulla sorte di un ‘Paese irredimibile’, per dirla con Ferruccio Parri.
IL SOGNO DI UN'ITALIA – 1984-2004: VENT’ANNI SENZA ANDARE MAI A TEMPO
Un Paese irredimibile
Visto il
14-12-2016
al
Ponchielli
di Cremona
(CR)
Il sogno di un'Italia – 1984-2004: vent’anni senza andare mai a tempo