Alma, Tony e Alex sono amici fin dai banchi di scuola. Siamo nel 1985 e Alex (Patrizio Cigliano) e Alma (Milena Miconi) sono fidanzati. Una sera, lui ha un grave incidente e finisce in coma. Si risveglierà dopo 28 anni, in un mondo cambiato… troppo! Toccherà ad Alma e Tony (che nel frattempo si sono sposati) accompagnarlo verso il futuro. Ma come? Riportando tutto (esattamente?) come Alex se lo ricordava 28 anni prima, quando aveva 18 anni e ancora doveva affrontare l’esame di maturità!
Fuori tutto dalla cantina, dunque, dal telefono a rotella al tv color con segnale analogico, dalle VHS fino al Subbuteo. E tra acconciature alla Ricchi e Poveri, strizzando l’occhio alla Sophie Marceau de Il tempo delle mele, Alma e Tony (Andrea Lolli) cercheranno poco per volta di “tornare alla realtà”, insieme con Alex. Una realtà che loro hanno vissuto, mentre Alex no… e adesso non esiste più.
La commedia, scritta da Giulia Ricciardi nel 2013, vacilla per alcuni anacronismi dovuti appunto al paio d’anni trascorsi tra la scrittura e la messinscena.
L’impressione generale è che la regia di Marco Simeoli sia improntata a far presa sul pubblico, grazie alla verve e alle doti di improvvisazione dei tre protagonisti.
Efficace, anche se un po’ scontato, il messaggio finale: in questo nostro “tempo delle mail”, di “social” ci rimane ben poco in realtà, intrappolati come siamo nella morsa delle nuove tecnologie.
E di questo Alex (un diciottenne che si ritrova nel corpo di un uomo di 46 anni) si accorge, al punto di arrivare a desiderare di dormire altri 28 anni piuttosto che vivere in un mondo nel quale non si può (né si vuole) riconoscere.
Al Teatro Gioiello di Torino fino al 25 gennaio.