Danza
IMPRESSING THE CZAR

A partire dalla sua prima ese…

A partire dalla sua prima ese…
A partire dalla sua prima esecuzione da parte del Frankfurt Ballet nel Gennaio 1988, Impressing the Czar è stato ininterrottamente messo in scena fino al 1995, quando l’opera venne considerata aver raggiunto la conclusione della sua parabola. Fino a che nel 2005 il Royal Ballet of Flanders, unica compagnia di balletto classico del Belgio, fondata nel 1969, lo ha riesumato e presentato in tutta la sua gloria, e introdotto stabilmente nel suo repertorio. Il titolo è, in sé, una dichiarazione: impressionare lo zar, cioè ciò che si proponeva di ottenere assolutamente il balletto russo del diciannovesimo secolo . E Il balletto reale della Fiandre certamente non lascia indifferenti. Presentato in cinque atti, Impressing the Czar è una complicata e surreale meditazione sulla danza, sulla civilizzazione e sullo spirito umano, con momenti sia mordacemente divertenti sia profondamente commoventi. Questo balletto viene presentato come privo di narrazione, e questo è certamente appropriato, è infatti tutto spettacolo senza trama, con piccole parentesi parlate. Può apparire bizzarro, certamente non può annoiare. Nell’atto di apertura si cita e si perverte l'intera eredità del balletto e dell’arte post-Rinascimentale in genere. Nella terza parte, Casa di mezzo-Prezzo, è inscenata una sorta vendita all'asta dei ballerini solisti e degli accessori di scena. Allora che cosa rimane dopo questa iconoclastia? Nella quarta e quinta parte scolare in gonne pieghettate che si scatenano in un ballo tribale. Ma in mezzo a questi atti sfrenatamente gesticolanti, Forsythe - contemporaneamente un iconoclasta e un purista - conserva il cuore pulsante del balletto con il puro intermezzo, che costituisce la seconda parte, “In the Middle, Somewhat Elevated”, che gli ha guadagnato la fama mondiale, e che viene frequentemente messo in scena come piéce autonoma, essendo ormai diventato un classico della danza moderna. Complessivamente in questo balletto il rapporto fra i solisti e il corpo di ballo diventa imprevedibile, la luce rivela e nasconde i loro movimenti, la coreografia usa interamente i corpi dei ballerini, ignorando il piano verticale che è tipico di balletto classico ed introducendo la mancanza di equilibrio. Non c’è nessun ordinato inizio, intermezzo e fine, ma un miscuglio caotico e frammentario. Impressing the Czar mette semplicemente da parte le convenzioni tradizionali del balletto. Non è azzardato dire che Forsythe, uno dei coreografi che meglio è riuscito ad aggiornare ed a rimodellare l'eredità del balletto classico, rielaborando tutte le convenzioni teatrali, parodia l'intero paradigma della danza. Questa creazione è una parata effervescente di ogni forma immaginabile di danza. Il risultato? Un “patchwork” complicato della danza classica accademica, delle buffonerie assurde e, nella sezione finale del lavoro messo in atto col corpo di ballo, trentotto ballerini, identicamente vestiti come scolare, in un'esposizione tumultuosa e rigorosa del ballo tribale. Forsythe non si esime dal prendere in considerazione alcun tabù e ci offre un veemente e tagliente commento sul balletto classico, sia come veniva eseguito alla corte dello zar, sia per come continua a costituire il canone del balletto per la maggior parte dei teatri “ufficiali”, messo in scena da ballerini eccellenti e carismatici.
Visto il 24-10-2009
al Cavallerizza di Reggio Emilia (RE)