Prosa
IO, ISABELLA DI MORRA

La storia dell’infelice vita …

La storia dell’infelice vita …
La storia dell’infelice vita della poetessa Isabella Morra, uccisa a 26 anni dai fratelli dopo un’intera vita di reclusione tra le mura di un castello, ha ispirato diverse iniziative culturali nella sua terra natale di Valsinni, tra cui un parco letterario, e l’attenzione del filosofo Benedetto Croce che le ha dedicato un libro. Il percorso dell’intera vicenda poetica ed umana di Isabella viene ora riproposto a Roma, nell’ambito di una rappresentazione che si colloca a metà strada tra la performance teatrale, la lettura poetica e l’happening artistico. Le quattro interpreti, dopo un lungo lavoro preliminare di selezione e costruzione delle rime, si sono volte alla lettura attraverso suggestive ed efficaci tecniche vocali di polifonia ed assonanze: i versi si intervallano con estratti della vita della poetessa e testimonianze “off” dello stesso Croce. A questo primo livello sonoro è stata aggiunta una colonna sonora ottenuta con ricerche musicologiche sul campo che accompagna le elusive apparizioni delle quattro attrici dietro veli semitrasparenti che di tanto in tanto si animano con proiezioni di fotografie della terra lucana. Questo intelligente accorgimento lascia il pubblico come sospeso in una dimensione in cui conta solo la voce e la poesia, e dove le poche luci e le brevi note di accompagnamento sottolineano i rapidi attraversamenti tra un velo e l’altro di una figura che rimane sempre isolata ma cui fanno riferimento quattro voci diverse. Un lavoro ambizioso realizzato in maniera estrosa con mezzi essenziali di scenografia e illuminazione nella tradizione di quel “teatro povero” cui è sempre mirata la ricerca dell’associazione Raabe. Nonostante qualche difetto di gestione della durata del tempo e dei quadri/rime che sottopongono le quattro lettrici a un vero e proprio incastro vocale e mimico non sempre perfetto, il messaggio giunge delicato e potente all’orecchio dell’ascoltatore che rimane comunque conquistato dalla bellezza ed intensità delle rime petrarchiane e, nonostante l’epoca e il destino avverso, cariche di estrema modernità e coraggio. Roma, Raabeteatro 12 aprile 2008
Visto il
al Raabeteatro di Roma (RM)