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Ivan di Serena Sinigaglia: i Fratelli Karamazov in versione tascabile

Ivan
Ivan © Serena Serrani

La straordinaria interpretazione di Fausto Russo Alesi dona a questo personaggio la voce di un anarchico, di un utopista, di un genio terribilmente umano.

Ivan – Liberamente tratto da ‘I Fratelli Karamazov’, drammaturgia di Letizia Russo. Durata: un'ora e un quarto. Come può essere che per raccontare l'intero arco di un personaggio così complesso ci voglia così poco? Ma drammaturga e regista (Serena Sinigaglia) si fidano della potenza espressiva e profetica delle parole di Dostoevskij e in quel poco tempo danno vita a un Ivan Karamazov che squarcia lo spazio-tempo e svela l'inferno e il paradiso insito in ciascuno di noi e nell’intera umanità. L'interpretazione di Fausto Russo Alesi dona a questo personaggio la voce di un anarchico, di un utopista, di un genio terribilmente umano.

Ivan, il grande negatore

Al centro di una grande struttura a spirale, un vortice di fogli manoscritti, siede Ivan. “Mio padre è morto. Perché io, senza saperlo, l'ho voluto": suona come il “Dio è morto, e noi l'abbiamo ucciso" di Nietzsche, ed è precisamente la negazione del mondo e di Dio, non meno radicale di quella del filosofo tedesco, che spinge Ivan a narrare la “Leggenda del Grande Inquisitore”.

La straordinaria interpretazione di Fausto Russo Alesi spalanca visioni apocalittiche che presagiscono anche gli orrori dei totalitarismi del Novecento. Il monologo è il grido di un’umanità ferita dal dolore e dalla morte che chiede una liberazione. Ma non giunge risposta e l'unico risvolto possibile è la pazzia.

Spazio e tempo

Lo spazio, così come è stato progettato, allontana Ivan dal pubblico, lo chiude in una gabbia a forma di spirale che genera un doppio movimento: verso l'alto e verso il basso; un movimento ascetico, che trasporta in un viaggio simile a quello dantesco, fino ai più fondi abissi dell’inferno. L'essenzialità della scenografia è bilanciata da un efficacissimo disegno luci, che estende lo spettacolo oltre i suoi limiti temporali. Questo Ivan colpisce nel segno, spacca l'anima e la rivolta. Dostoevskij non avrebbe potuto chiedere di meglio per la sua migliore creatura.

Visto il 12-12-2018