Ha debuttato sul palco del Teatro Cardinal Massaia di Torino, The Jokerman, il nuovo lavoro, scritto diretto e interpretato da Gian Carlo Fantò.
Novello “buffone di corte”, un po’ giullare, un po’ cinico e con un pizzico di nostalgia, nei panni di Jokerman, Fantò - alla sua prima prova da “attore solista” - si dice pronto a far divertire il pubblico presente in sala.
In realtà s’intuisce subito che l’intento è quello di smuovere la platea, rendendola edotta su una vasta gamma di passioni umane, servendosi di suggestioni che provengono dalla letteratura, dalla musica e soprattutto dalla vita reale.
Eccolo allora entrare nello specifico della passione della scrittura per Charles Bukowski (1920-1994); o della passione di una vita che Johnny Cash – il più celebre musicista country & blues del Novecento – ha condiviso con la moglie June Carter, morendo a pochi mesi di distanza l’una dall’atro, lei nel maggio 2003, lui nel settembre dello stesso anno.
Ad assistere Fantò in questo viaggio su ciò che muove gli esseri umani verso le passioni più disparate - e disperate - la preziosa presenza di Marzia Trasanna, i delicati e poetici versi pronunciati dalla voce di Martina Bracali e la coreografia danzata da Federica Fantò.
Oltre a quello con il pubblico, The Jokerman si dà anche la possibilità di confrontarsi con qualcuno che lo conosce bene, sa che lui viene dalla strada e che l’unico posto dove si sente più al sicuro è proprio un palcoscenico (la voce fuori campo è di Massimo Giardini). Questo espediente ci permette di intuire il punto di vista di Jokerman su ciò che racconta, tra cinismo e disincantato furore.
Ma a fare la differenza nello spettacolo sono le musiche, scritte e suonate dal vivo da Tony Mastrulli. Creano l’atmosfera e forniscono all’attore i tempi necessari per declinare al meglio tutte le sfumature che un argomento complesso come la passione - le sue origini e soprattutto le sue conseguenze – può presentare.
Un delicato omaggio reso da un buon interprete su un tema profondo e verace.