Musical e varietà
KAROL WOJTYLA, LA VERA STORIA

Impressioni raccolte in una prova quasi generale

Impressioni raccolte in una prova quasi generale

La storia di Karol Wojtyla è portata per la prima volta sulle scene con il musical “Karol Wojtyla La Vera Storia”, dove l'effetto sinergico di un testo ben articolato scritto a quattro mani da  Donatella Damiato-Gaetano Stella-Patrizia Barsotti-Duccio Forzano con le musiche originali stupende di Noa e Solis Sting Quartet produce nello spettatore la gradevole, stimolante, rassicurante e consolatoria sensazione che l’uomo Karol Wojtyla non c'è più ma che Giovanni Paolo II rimarrà sempre con noi.

Questo è l'obbiettivo della prova generale dello spettacolo messo in scena a Livorno presso il Modigliani Forum la sera del 28 marzo 2014 di fronte per la prima volta ad un pubblico, che come ha preannunciato il regista Duccio Forzano, ha "facoltà di applaudire o fischiare". Prova centrata, pur vedendo solo la prima parte dello spettacolo già quasi del tutto ultimata ed alcuni quadri fondamentali della seconda parte che porteranno al finale dell'opera. E' passata la mezzanotte ed il regista comunica al pubblico che a questo punto continueranno sulla scena le prove per portare a termine il secondo atto. E' prossimo il momento della prima mondiale che si svolgerà a Cracovia, l'ormai vicinissimo 2 aprile, non c'è tempo da perdere. La prima parte del musical fa riemergere con l'aiuto di una scenografia ultra-tecnologica i ricordi del Santo Padre, che in seguito al tragico attentato del 31 maggio 1981 sta lottando tra la vita e la morte. Siamo nel 1929 nella cittadina polacca di Wadowice, dove Karol Wojtyla è nato in una cattolicissima e ben strutturata famiglia. Il piccolo Karol, chiamato Lolek, ha 9 anni: sulla scena si snodano in maniera articolata e suggestiva i nitidi ricordi affettivi di un bambino, che insieme all'adorata madre, al padre ed al fratello maggiore crea i presupposti fondamentali per sviluppare una profonda e partecipata religiosità che nell'adolescenza sarà naturalmente riversata anche nella passione per il teatro, la poesia, l’amore per la natura, lo sport e la cura per le amicizie.

Il primo atto si chiude temporalmente nel 1938. Barbara di Bartolo è Emilia la madre, una recitazione impeccabile realizzata con toni e ritmi azzeccati nel recitativo ed una vocalità sonora di grande livello. Alessandro Bendinelli è Lolek bambino che ricorda già nell'aspetto il Karol adulto, Matteo Macchioni è  Mons. Dziwisz il segretario del Santo Padre: una bella voce tenorile !
Beatrice Arnera è la delicata amica Tesia con potenzialità e tecnica vocale espresse meravigliosamente.

I quadri si susseguono con giusti ritmi, le musiche sono valorizzate anche da un nutrito corpo di ballo, che già si muove con ritmo e sincronia in asciutte coreografie di Tuccio Rigano. Molto appropriati e vari i costumi di Maria Sabato, che riescono a riassumere la cronologia di 50 anni di storia.

Nel secondo atto Virgilio Brancaccio è Lolek dal 1938, il giovane Karol che matura una profonda spiritualità  che lo porterà verso la vocazione sviluppata in una vita quotidiana dove si intrecciano la sua passione per il teatro, il suo amore per la letteratura con le vicende drammatiche della storia dell’umanità: la guerra, il regime nazista, le strazianti deportazioni, il duro lavoro nella cava di pietra, il regime comunista. Lolek dal 1958 è interpretato da Massimiliano Colonna, che ci farà ricordare sulla scena le fondamentali intuizioni pastorali ed i determinanti progetti ecclesiali che hanno reso eccezionale nella dimensione temporale e struggente per la cristianità mondiale il pontificato di Giovanni Paolo II.

 

 

Le foto caricate nella galleria immagini sono state realizzate da Maurizio D'Avanzo

Visto il 28-03-2014
al Modigliani Forum di Livorno (LI)