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KRAMER CONTRO KRAMER

PROBLEMI FAMILIARI

PROBLEMI FAMILIARI

Kramer contro Kramer è un film del 1979 entrato nella leggenda del cinema, tratto dall'omonimo romanzo che negli anni Settanta fu un best seller negli Stati Uniti e ora uno spettacolo teatrale che al Feronia ha fatto il tutto esaurito alla presenza del produttore, il leggendario impresario teatrale Pietro Mezzasoma. Una messa in scena emozionante perchè il testo ricalca i momenti del film pur restandone autonomo. Infatti Avery Corman è l'autore del romanzo, della sceneggiatura del film (premiata con l'Oscar) e del copione per il palcoscenico: dunque l'operazione funziona alla perfezione.
Il copione resta di grande attualità, evidenziando i problemi della società moderna. Ci troviamo nella città che non dorme mai, New York, dove vive una coppia col figlio. Ci sono problemi di comunicazione tra di loro, per via del lavoro pressante del marito che trascura il desiderio d’indipendenza della moglie. Lui, Ted, si trova da solo a crescere un figlio portando avanti il suo lavoro, quando ai tempi d’oggi, in America, il lavoro è un “luogo” opprimente che richiede continuo impegno. Una serie di sequenze temporalmente non vicine consentono alla storia di dipanarsi snella e veloce, puntando sull'essenziale. Passa del tempo e la donna, Joanna, rivendica i diritti di madre cercando di ottenere l’affidamento in tribunale del piccolo Billy, lasciato a casa col padre per sfuggire alla claustrofobia della vita familiare e costruirsi una vita autonoma. Efficacemente la scena del tribunale ha, come sfondo, una Combustione di Burri che, immediatamente, rende il senso dell'animo lacerato, incendiato, rovinato dalle parole e dalle azioni di chi un tempo abbiamo amato, quando non si riesce a “trasformare la rabbia in un senso di indifferente lontananza”.
Kramer contro Kramer emoziona perchè vi troviamo le difficoltà che rispecchiano la vita di persone che incontriamo ogni giorno camminando per strada o andando a cena fuori: problemi economici, familiari e l’emancipazione femminile. Le scene di Marta Crisolini Malatesta ricreano perfettamente gli ambienti in cui si svolge l'azione, le musiche originali di Patrizio Maria D'Artista consentono efficaci cambi scena tra un quadro e l'altro.
L’interpretazione dei protagonisti Daniele Pecci e Federica Di Martino è impeccabile, con sfumature ironiche in alcune scene del primo atto e la mimica facciale che gli spazi del Feronia consentono di catturare, insieme a ogni sfumatura della voce. Ottimo il lavoro registico di Patrick Rossi Gastaldi. Molto brava anche Francesca Romana Succi, che interpreta Bonnie e nella vita è la mamma di Francesco Borgese (Billy): a soli quattro anni una star, apprezzato sia per l’aspetto che per la sua spontanea interpretazione, divenendo inevitabilmente il protagonista. In scena anche Fulvio Falzarano, Raffaele Latagliata e Adriano Evangelisti, perfetti nei ruoli secondari.
Applausi lunghissimi ed entusiastici da parte del pubblico e qualche lacrima di giusta commozione hanno accompagnato un successo pieno, coronato dalle belle parole di ringraziamento del direttore artistico dei Teatri di Sanseverino Francesco Rapaccioni. Tutto esaurito anche per il nuovo servizio di babysitting gratuito al Feronia, di cui si occupa Mavi Molinari. I protagonisti hanno ricevuto in dono libri della casa editrice Garzanti, il piccolo attore una borsa di giochi ecocompatibili, gli abbonati un Moleskine di carta riciclata, come tutta quella che viene usata nei Teatri di Sanseverino.
Questo è lo spettacolo inaugurale della stagione teatrale del Feronia di San Severino Marche, che ha richiamato moltissime persone sia del paese che da fuori, a tal punto che il teatro era esaurito. Alla fine dello spettacolo un brindisi di saluto nel foyer del teatro: gli attori si sono concessi amichevolmente al pubblico presente con autografi e foto come in una prima di Hollywood.

AGNESE ODDI (terzo liceo classico)

con la pubblicazione di questo articolo iniziamo un progetto con cui gli studenti di San Severino recensiscono gli spettacoli in abbonamento al Feronia, divenendo spettatori consapevoli che esercitano uno sguardo critico, avvicinandosi all'affascinante mondo del giornalismo

Visto il
al Pacini di Pescia (PT)