Prosa
LA BADANTE

Tre sipari dividono tre scene…

Tre sipari dividono tre scene…
Tre sipari dividono tre scene cronologicamente alterne, in cui sotto una luce di scena fin troppo chiara ed in un salotto altoborghese affacciato sul lago (ma cosa ci fa un prato dentro casa?) si impongono le ombre interiori di cui ogni personaggio fa mostra. È quasi un instant-book, questa scrittura di Cesare Levi, perché per lo spettatore è perfino obbligatorio riconoscersi con ciò che con frequenza sempre più alta accade intorno a noi in questo tempo, nelle ore quotidiane: ad un'anziana madre con un principio di Alzheimer, i figli accostano una badante ucraina che subito scatena il suo senso di persecuzione che spesso sconfina nella cattiveria e sempre nel rifiuto della nuova presenza, ed attraverso questa possiamo leggere soprattutto il rifiuto di se stessa e del suo stato di ingabbiata. Il punto intorno al quale gira la vicenda è il dilemma legato alla “sparizione” di una eredità attesa dai figli e diventata un miraggio dopo la morte, lasciando aperti numerosi interrogativi sugli ultimi accadimenti e sul ruolo della badante nella vicenda. Le domande da porsi a questo punto, però, scarseggiano, e dell’instant-book viene fuori anche una certa genericità e mancanza di profondità, poiché non viene sostenuta l’indagine nel concetto più sottolineato, quello del rapporto fra una borghesia italiana invecchiata (e dimentica del suo passato di emigrazione), rinchiusa nei suoi ricordi rassicuranti quanto a volte angoscianti, rispetto ad una presenza degli “stranieri” di oggi che a volte ci fanno rivedere aspetti della vita ormai difficilmente riscontrabili sui nostri volti come anche una minore perfidia, oppure al contrario una grande astuzia figlia a volte della necessità. Il peso del mantenimento della tensione sta tutto sulle spalle (forti) di una Ludovica Modugno molto attenta anche ai particolari, che riesce a presentare un personaggio credibile sia nell’aspetto negativo del primo approccio malevolo alla nuova situazione, sia in quello attivo del rilancio della sua personalità, quando con un vero e proprio riscatto nei confronti e contro il suo passato di figlia e di madre, affida concettualmente e materialmente ciò che resta della sua vita proprio a quella badante in cui vede una rinnovata voglia di vivere ed i principi di cui forse, nella sua vita conservatrice, non si è mai sentita attorniata.
Visto il 10-03-2010
al Bellini di Napoli (NA)