Per chi ama Ionesco e il teatro dell’assurdo.
Anche se i testi scelti da Marina Spreafico per allestire questa produzione che celebra l’autore romeno, hanno contenuti tutt’altro che assurdi.
La Cantatrice Calva è il testo più noto tra quelli scelti per questa piéce che si chiama appunto La Cantatrice Calva & C., ma anche gli altri che fanno da corollario sono l’espressione ai massimi livelli del ‘gioco’ di parole e di concetti libero da ogni gabbia precostituita, tipica del teatro di Ionesco.
Nel 1948 Ionesco cominciò a studiare inglese seguendo il metodo di un noto manuale che ricorreva a figure di tipici anglosassoni (come Mr e Mrs Smith), i quali dialogavano servendosi di brevi frasi, espressioni idiomatiche e banalità inserite in una rete di strutture grammaticali. Da questa palestra nasce l’idea della Cantatrice Calva, dove i personaggi vengono messi l’uno di fronte all’altro quasi in un esercizio linguistico, al di là del significato logico delle parole.
Al suo esordio, nel 1950, la Cantatrice Calva fu un vero e proprio fiasco, ma poi ebbe tutto il successo che meritava, tant’è che, a distanza di quasi sessant’anni, è ancora uno dei testi teatrali più apprezzati.
Marina Spreafico firma una pièce corale, con almeno una trentina di attori, molti della scuola del Teatro Arsenale, in un turbinio di azioni, linguaggi e significati, che si intrecciano, si sovrappongono per poi liberarsi con forza fuori da ogni vincolo, nella bellezza della drammaturgia di Ionesco.
Il modello proposto nella Cantatrice Calva torna negli altri pezzi, con conversazioni che si basano su ragionamenti analogici. Dietro l’apparente insensatezza dei testi si nasconde però una lucida analisi della vita umana.
Bravissima Maria Eugenia D’Aquino, che ha curato i costumi che ripropongono, soprattutto nel pezzo ‘Il Maestro’, uno spaccato di varia umanità straordinariamente attuale.
Le scenografie di Massimo Scheurer riescono a trasformare di volta i volta lo spazio ristretto del teatro, in luoghi senza confini, in cui far spaziare la mente, sul ritmo tamburellante di Ionesco.
Teatro Arsenale
Milano
11 gennaio 2007
Visto il
al
Arsenale
di Milano
(MI)