Prosa
LA LOCANDIERA

La Locandiera: Andrea Chiodi omaggia Goldoni

La locandiera
La locandiera

Venezia, 1753: viene rappresentata per la prima volta La Locandiera di Carlo Goldoni, commedia in tre atti che mette in scena le vicende di Mirandolina, proprietaria a Firenze di una locanda ereditata dal padre. L'autore immagina Mirandolina come una donna astuta, indipendente che gestisce da sola i suoi affari. Ama la libertà e questo suo modo d’essere la rende una donna molto attraente per gli uomini che frequentano la sua locanda.

Nell’idea registica di Andrea Chiodi, La Locandiera mantiene intatto tutto il gusto goldoniano. Il sipario si apre su una scena ovattata che suggerisce un’ambientazione settecentesca, così come i costumi evocano un gusto ‘antico’ ma contemporaneizzato.
Un lungo tavolo al centro della scena crea ambienti differenti e permette ai personaggi di estraniarsi dall’azione pur rimanendo visibili. Inoltre il regista inserisce dei piccoli puppets, manichini di legno, che rappresentano ognuno un personaggio della pièce, mosso e animato dagli stessi attori. Questi puppets sono rievocati da Goldoni nelle Mémoires, come giocattoli utilizzati nella sua infanzia che davano il via a storie e vicende: “Ho immaginato che gli attori potessero proprio interagire con questo mondo dell’infanzia di Goldoni” dice Chiodi “e dialogare di volta in volta con delle piccole bambole che rappresentino in modo efficace i rapporti tra i personaggi e la straordinaria macchina teatrale che è la Locandiera”.

Gli attori in scena sanno caratterizzare al meglio i propri personaggi: Mariangela Granelli è una perfetta Mirandolina, donna emancipata e di carattere, interagisce con i suoi corteggiatori, il Marchese di Forlipopoli, e il Conte d’Albafiorita, approfittando delle loro attenzioni.
Il primo, interpretato da Tindaro Granata, è un personaggio brillante, ben costruito, rappresenta un nobile decaduto ma con ancora l’orgoglio del suo rango sociale, il secondo, invece, affidato all’interpretazione di Caterina Carpio, è un mercante arricchito, nobile di recente acquisizione, che cerca di conquistare Mirandolina con le sue ricchezze.

La pièce prende una svolta con l’arrivo del Cavaliere di Ripafratta, interpretato da Emiliano Masala, che, misogino dichiarato, sarà a sua volta vittima del gioco seduttorio di Mirandolina.

Mirandolina è vista in questa Locandiera come un Don Giovanni al femminile e, nei cambi scena, accenna alle più famose arie mozartiane quali Madamina, il catalogo è questo e Là ci darem la mano. Ma, rispetto al tragico finale del Don Giovanni, lei sceglie di cambiare vita e il matrimonio con Fabrizio, suo aiutante alla locanda, interpretato da Francesca Porrini, sarà il giusto epilogo di questa commedia e pretesto – forse - per far cambiare vita a Mirandolina.

La Locandiera di Andrea Chiodi, prodotta da Proxima Res, è un vero omaggio a Carlo Goldoni e al suo teatro.

Visto il 18-01-2017
al Carcano di Milano (MI)