Il 7 marzo ha debuttato, in prima assoluta, presso il Teatro Comunale, Le Sacre - Preludio e La Sagra della Primavera, con musiche originali di Daniele Roccato, eseguite dal vivo al contrabbasso, per Preludio, e la partitura di Igor Stravinskij, eseguita dall’orchestra del Teatro Comunale diretta dal maestro Felix Krieger. In scena sei danzatrici e sei danzatori, che da anni condividono i pensieri, i gesti e le geografie di Virgilio Sieni, all’interno della sua compagnia. Un’altra produzione del Teatro Comunale di Bologna.
Virgilio Sieni accetta una vera e propria prova del fuoco, una sfida per tutti i grandi coreografi, Le Sacre du Printemps, mitico rito musicato da Stravinskij. Avendo ben presente la grande interpretazione di Vaslav Nijinskij, l'attuale direttore della Biennale Danza di Venezia, Virgilio Sieni, reinterpreta l’ancestrale abbraccio di un mito che parla di ere e secoli passati. A questa prova Sieni antepone Preludio, ideale introduzione alla Sagra della primavera, quattro movimenti musicali di Daniele Roccato, che devono introdurre al rito tramite gesti originari e primitivi, riflettendo sulla nuda vita per riportarci al senso dell’archeologia, che vede la forma nella sua impossibilità di essere afferrata. Sei donne completamente nude, come la terra alla sua rinascita, ed una gestualità essenziale, un alfabeto mimico: alzare le braccia, chinarsi, cadere, toccarsi. I sei corpi, come maceria e origine, ricompongono un dizionario di movimenti primi, ricercando preliminarmente l’esposizione dei principi fondamentali del rito. Questi tentativi, verifiche, dettagli e accenni, pieghe del corpo, attraversano e sostengono il sestetto di donne, in esodo, naufraghe, eroine, che scivola nella mitologia. La scelta cromatica è quella dell’alba e della vita: rosso il palcoscenico, come le prime luci del giorno, come il sangue, essenza di vita. E le sei danzatrici, icone di messaggi senza tempo, eseguono una danza pura, preparano un altare sul quale si celebrerà il rito della primavera.
La musica di Stravinskij, poi, ha ispirato un fiume coreografico, un fluido mare di corpi che sul palcoscenico intrecciano più di “cinque mila gesti nei soli primi cinque minuti di musica”, come dichiara il coreografo fiorentino. I corpi di dodici danzatori, immagine denudata e scarnificata dell’umanità, tratteggiano figure ancestrali, si soffermano sui gesti e sul loro senso archeologico, risalgono al mondo antico o ancora prima e scivolano sino ad oggi, alla nostra contemporaneità. Protagonista non sovrastante l’elegante Ramona Caia, storica danzatrice di Sieni, presente tra gli interpreti, calata in un universo arcaico dove riaffiorano vestigia di civiltà passate. Il passaggio di energia tra il gruppo e il singolo, la comunità e l'eletta scelta per il sacrificio, realizzato ricorrendo all’archetipo della piramide, che in un trasporto collettivo pone al suo vertice la vittima sacrificale, innalzata sino al cielo e alle stelle, è l’acme e la risoluzione del rito stesso. Sieni rinuncia ai costumi eclatanti solitamente in uso per questa danza, anche questa volta, come sempre, libera i suoi danzatori da ogni orpello. Scava reperti di un’archeologia di ossa, allineamenti sottili, corrispondenze neurali, muscolari, tendinee: il tema della danza in questo senso diventa urgente avamposto sulle abitudini. Il gesto nasce dall’ascolto della risonanza interna e esterna con l’ambiente e indica la direzione per l’ignoto della nostra vita. Il risultato di questa prova è di incredibile bellezza, di prepotente forza evocativa e rituale, di altissima eleganza formale. Il coreografo ha scarnificato il rito sacrificale pagano per ritrovarne il senso più profondo, intriso di un sentire contemporaneo e antichissimo.
Danza
LA SAGRA DELLA PRIMAVERA
Le Sacre - Preludio e La Sagra della Primavera
Visto il
10-03-2015
al
Comunale - Sala Bibiena
di Bologna
(BO)