Prosa
LA TARTARUGA

La Tartaruga: Pirandello riletto da Tsuladze

La Tartaruga: Pirandello riletto da Tsuladze

Il registra georgiano Lev Tsuladze rilegge in modo originale La Tartaruga di Pirandello del 1936, anticipando le celebrazioni per i 150 anni dalla sua nascita nel 1867. Nonostante i contenuti brevi e ridotti della novella, Tsuladze riesce a creare un’atmosfera unica e divertente, in cui si fondono allestimento scenico e attorialità.

Uno spettacolo in cui prevale il gesto, lo sguardo e il movimento dei corpi, all’interno di un ambiente dinamico che grazie al cambio di luci e suoni dilata i tempi dello spettacolo, come se i signori Myshkow (Roberta De Stefano e Giovanni Franzoni) e gli altri personaggi vivessero lì in eterno.
Se il testo pirandelliano ruota attorno alla famiglia Myshkow, la rilettura di Tsuladze mette in evidenza i rapporti tra la servitù (Massimo Scola, Giusto Cucchiarini, Giulia Cailotto e Michele Mariniello), attraverso i quali crea ironici intermezzi, piccoli quadretti divertenti che spezzano le tensioni e il sentimento di profondo distacco che intercorre tra i coniugi.

I due elementi esterni che catalizzano l’attenzione e portano i temi centrali dello spettacolo sono: il fotografo e la tartaruga, cioè l'amore e la felicità. E se l’amore non esiste più, la felicità diventa un valore labile, individuale e sfuggente, ma al contempo da acquisire col tempo e lentezza, seguendo l’andamento di una tartaruga.

L'allestimento è un protagonista indiscusso dello spettacolo ripropone l'interno di una casa americana tra lo chic e il country, con mobili e pareti bianche, pareti velate e porte che si aprono e si richiudono per dare spazio a gag e burle, come in uno spettacolo dei primi anni Venti. Tra musiche, suoni, le luci e gesti ironici La Tartaruga di Tsuladze è una riscrittura visiva e scenica che porta in scena la delicatezza e la leggerezza di un teatro novecentesco, libero da messaggi scriptici o troppo narrativi.

 

Visto il 24-11-2016