La dimensione surreale del testo originale di Mrozek viene rimodulata da Alessandra Cutolo in favore dell’elemento comico, affidato ad una traduzione in napoletano e alla recitazione farsesca degli attori. La fluidità e l’immediatezza del dialetto rendono il dialogo, e dunque il rapporto tra i personaggi, diretto e brutale, senza l’attenuazione di elementi di mediazione linguistica.
Il risultato è efficace, e in scena funzionano i “tipi”, incarnati dagli attori non solo attraverso una differente fisicità (come previsto dal testo originale) ma anche da una convincente caratterizzazione: Franco Melone ritrae il suo personaggio corposo e frastornato; Massimo Malesi incarna il medio, aggressivo e opportunista; Salvatore Caradonna è il piccolo, disperato e ipocrita fino al momento finale in cui partecipa - come in una catarsi - al proprio sacrificio. Divertenti e lievi le incursioni di Sergio Spagnolo, nel ruolo di uno stralunato postino; elegante il supporto musicale dal vivo dei musicisti Rino Saggio e Leonardo Di Lorenzo.
Teatro Nuovo, Sala Assoli - Napoli, 3 febbraio 2006