Danza
L'ALTRA METà DEL CIELO

Tra cielo e terra, le donne secondo Vasco

Tra cielo e terra, le donne secondo Vasco

Una danza circolare, che si avvolge su se stessa e che visualizza l’amore tra uomo e donna come uno scambio di energia che dalla tenerezza può passare all’aggressività, dalla dolcezza alla rabbia, mentre i movimenti passano dagli abbracci gioiosi  e ai baci e agli amplessi amorosi della coppia al culmine della passione ai pugni e ai calci e alle tensioni che nascono dai più violenti litigi.


I personaggi femminili della canzoni di Vasco Rossi, Albachiara,  Silvia e Susanna, si sono materializzati sul palcoscenico della Scala di Milano, grazie alle coreografie create appositamente per il Corpo di Ballo e per i primi ballerini e solisti della compagni scaligera, in scena fino  al 13 aprile con “L’altra metà del cielo”, la nuova produzione basata sul libretto e le canzoni  della celebre rockstar italiana.
Certo tutti avrebbero voluto vedere Vasco, almeno alla prima e sentire la sua voce risuonare dal vivo nella sala del Piermarini. Sicuramente la sua presenza sul palco, insieme ai ballerini, almeno per qualche rappresentazione, avrebbe dato una impronta ben diversa a tutta l’operazione.

In una scena minimalista, tutta bianca sulla quale ogni tanto si affacciano delle finestre o compaiono degli specchi, si muovono i personaggi di Albachiara, Susanna e Silvia rispettivamente interpretate da  Sabrina Brazzo, Beatrice Carbone e Stefania Ballone, tre personalità diverse per raccontare quattro momenti della loro vita: l’adolescenza, la maturità, la crescita e l’abbandono. Mentre Claudio, Mario e Fabio, le tre proiezioni dello stesso Vasco o meglio del suo rapportarsi in quanto uomo con l’universo femminile, sono stati interpretati  con grande convinzione da Andrea Volpintesa, Antonio Sutera e da Matteo Gavazzi.
Sabrina Brazzo nel ruolo di Albachiara, interpreta con grande sensibilità questa figura femminile.

Avvolta da un lungo cappotto, danza velocemente sulle punte per sfuggire al suo amore tormentato, oppure striscia sul pavimento trascinandosi dentro un lenzuolo o ancora si adagia mollemente su un divano di velluto azzurro.
I sei protagonisti scaligeri hanno dovuto fare un grande lavoro su se stessi, non tanto per entrare nel mondo della canzoni di Vasco, quanto per adattarsi ad una drammaturgia un po’ ibrida, concepita dallo stesso Vasco Rossi, che passa dal musical all’opera rock, dalle atmosfere televisive a quelle della soap opera. Insomma un balletto che in realtà pur volendo raccontare l’universo femminile, in realtà racconta la visione che l’artista ha delle donne.


In mezzo c’è la sensibilità di una coreografa americana minimalista che non conosceva le canzoni di Vasco Rossi ma che sembra comunque incontrale ed amarle. Una coreografa che di fatto ama il teatro, che punta sulla espressività e sulla teatralità appunto e che asciuga la danza riducendola ad un mix di tecnica classica e moderna, passando per il jazz e un po’ di contemporaneo, anche con una certa ironia, eslatando soprattutto la giovinezza e la voglia di scatenarsi del corpo di ballo scaligero.

E così veste i danzatori di tanti colori, li fa fumare in scena  persino giocare a calcio, li mette in coppia facendoli accennare passi di rock and roll, fa indossare loro giubbotti di pelle e minigonne e ad un certo punto nella canzone “Delusa” trasforma le ballerine scaligere in seducenti show girl che sgomitano tra loro per poter partecipare ad un provino televisivo.
Che sia l’influenza di “Amici” e dei talent show, fatto sta che i tempi sono decisamente cambiati e dunque la televisione arriva anche in teatro.

Il balletto segue comunque l’andamento di un montaggio cinematografico che a tratti ricorda i videoclip. Alcuni quadri sono d’effetto  come quello creato per il personaggio di Albachiara che diventa Jenny la pazza che vive in un mondo di maschere veneziane, “non vuol più parlare, non vuol più giocare, vorrebbe soltanto dormire”. O ancora come quando fa cadere la neve durante la canzone in cui Laura aspetta un figlio per Natale, e fa danzare Stefania Ballone con un grande pancione in bella evidenza, mentre le coppie entrano in cena con tanto di carrozzine e bebè.

C’era molta attesa e molte aspettative per questo nuovo lavoro che ha catapultato quindi la compagnia scaligera in una dimensione nuova, facendola confrontare con un genere musicale e con uno stile coreografico decisamente diverso da quello consueto. Diciamo però che forse le due anime, quella di Marta Clarke e quella di Vasco si sono incontrare solo sulla carta, anche se le loro presenze  aleggiano per tutto il tempo in teatro, come dei santi protettori che guardano dall’alto i ballerini e il pubblico è comunque entusiasta e felice di assistere a questo nuovo balletto.

Teatro alla Scala repliche fino al 13 aprile ore 20

Visto il 31-03-2012
al Teatro Alla Scala di Milano (MI)