Assistiamo ad un imponente spettacolo, perchè come sempre al teatro Eliseo la scenografia è fantasmagorica, una gigantesca Regina mobile domina tutto il palcoscenico e funge da fondale e non solo. Costumi sfavillanti e un magnifico Leo Gullotta nei panni di Sir John Falstaff, irriconoscibile, con quel costume che lo ingrassa spaventosamente, per meglio rendere l’idea del personaggio che deve interpretare, vizioso per il bere, il mangiare e per le donne, in particolar modo. Esuberante con la sua simpatia cialtrona, che lo porta a fare scherzi a tutti per la sua viziosità bonaria.
Magia del teatro, che fa rivivere storie del passato e riporta sul palcoscenico personaggi realmente esistiti ed altri di pura fantasia. Siparietto esilarante quello dei pupazzi a forma di rane che giocano tra loro e cantano, suscitando simpatiche risate tra il pubblico. Per il resto lo spettacolo si perde in alcuni momenti profondamente noiosi, facendo calare l’interesse dello spettatore, monologhi troppo lunghi e poco movimentati, a volte anche le scenette tra le comari diventano poco entusiasmanti, considerando che questa è una commedia di Shakespeare molto divertente e burlesca. Fortunatamente Gullotta si dimostra per quel grande attore che rappresenta nel mondo dello spettacolo, perfettamente in sintonia con il suo personaggio, dona una sferzata goliardica alla piece e la rende unica nel suo genere.
Prosa
LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR
Quanto sono allegre le comari di Windsor...
Visto il
04-05-2012
al
Eliseo
di Roma
(RM)