Al Teatro della Cometa, fino al 29 maggio, ancora uno spettacolo che fa riflettere sulle tematiche del lavoro precario ed in nero e dell’emarginazione sociale. “Le mattine dieci alle quattro” - scritto e diretto da Luca De Bei (che è stato tratto dal suo omonimo romanzo edito da Titivillus nel 2009) – è interpretato dai bravi Federica Bern, Riccardo Bocci, Alessandro Casula. De Bei affronta il tema scottante delle morti bianche nei cantieri in maniera inconsueta accentuando, attraverso la leggerezza, la drammaticità dell' epilogo.
Dieci alle quattro è l’orario di incontro dei tre personaggi, una ragazza, un operaio, un emigrato rumeno. Quando è ancora buio si ritrovano alla stessa fermata degli autobus, nell’estrema periferia romana, per recarsi ai luoghi di lavoro. Tra la ragazza e l’operaio nasce una storia d’amore, fatta di incontri alle 4 meno dieci, ed anche prima per poter stare un po’ assieme.
Gli incontri tra i tre lavoratori avvengono quando è ancora buio, nella nebbia squarciata solo dai fari dei bus in arrivo (la scenografia comprende efficacemente, alcune rovine antiche, la pensilina di una fermata e la sagoma frontale di un bus, di cui si illuminano i fari per avvertire l’arrivo). La scena è sempre la stessa: scorrono le mattine buie nell'attesa di un bus che possa portare via da quella vita fatta di sogni infranti e speranze deluse.
Una tematica, quella affrontata, che si ricollega, trasportando gli avvenimenti ai tempi odierni, al verismo di fine Ottocento, a Verga, al mondo dei vinti, degli sconfitti della vita che non hanno possibilità di riscatto. I tre protagonisti, nella loro ruvida semplicità, sono struggenti, indifesi e vittime di una società dura e spietata.
Lo spettacolo, che chiude la stagione del Teatro della Cometa, è un testo pluripremiato, allo stesso tempo, duro e commovente, leggero e tragico, che ci introduce nelle borgate dimenticate, dove sboccia un amore che è come un fiore puro, amaramente calpestato nel degrado generale.