Prosa
L'ELOGIO DELLA FOLLIA

Signora Follia e la commedia della vita

Signora Follia e la commedia della vita


“Tra i mortali che cosa mai si fa che non trabocchi di follia, e che non sia opera di folli in un mondo di folli?” scrive Erasmo Da Rotterdam ne “L’Elogio della Follia”. Lo spettacolo di Skenè, in scena al Teatro Libero di Milano, mostra tutte le sfaccettature di colei che ha generato il mondo e che, da sempre, ne gestisce comportamenti e mutamenti. Signora Follia ci osserva, ci deride, ci comanda. Nessun essere vivente può sfuggirle. Nessun uomo o donna pensa, agisce, ama, odia, senza la sua volontà.
Sul palco la Follia si presenta in tutta la sua bellezza e sfacciata ironia. Elogia se stessa, si racconta e introduce i personaggi, ovviamente folli, che animano la commedia: una ragazza persa e psicologicamente provata dall’alcool, dalla vita notturna e dal sesso con estranei; una casalinga disperata (interpretata da una strepitosa Anna Di Maio), chiusa in casa dal marito-padrone, in cerca di libertà ed evasione; un uomo con problemi psichiatrici che vede nell’altro, quindi nella società cosiddetta normale, il vero pazzo da rinchiudere; un giovane professionista stressato che si rivolge a un medico specialista per curare i propri incubi e le proprie ansie ma che si trova di fronte un uomo più folle e disperato di lui. Una passerella di personaggi pirandelliani, capaci di indossare una maschera diversa ad ogni occasione, per adattarsi ad ogni situazione e per sopravvivere alla cruda realtà. E infine, direttamente dalla mente di Shakespeare, appare in scena anche una splendida Ophelia, anima sola e triste, rappresentazione più pura e veritiera dell’amore che si trasforma in Follia.
“L’Elogio della Follia” di Skené Company è costruita egregiamente con equilibrio e fantasia, prendendo il meglio di opere e autori del passato, pur restando sempre ancorata all’attualità. Affrontando i rapporti interpersonali, sempre sotto l’occhio attento e vigile della Follia, la commedia è gradevole in ogni suo momento, strappa applausi e risate, porta a riflettere sulla propria esistenza e a prendere coscienza di ciò che siamo: pazzi in un mondo di pazzi.

Visto il 21-03-2014
al Libero di Milano (MI)