Danza
LO SCHIACCIANOCI

Per tre giorni di seguito gli…

Per tre giorni di seguito gli…
Per tre giorni di seguito gli spettatori del Teatro Creberg di Bergamo possono assistere alla messa in scena de “Lo schiaccianoci”, celeberrimo balletto natalizio di Chaikovskij, nell’interpretazione del Croatian National Ballet Theatre, che nella scorsa stagione aveva portato in Italia l’altrettanto celebre “Lago dei cigni”. Come per quest’ultimo capolavoro del compositore russo, anche “Lo schiaccianoci” di Spalato segue fedelmente le coreografie originali, e ormai assai note, di Petipa. Chi ha avuto la possibilità di assistere al “Lago dei cigni” riconoscerà lo stesso corpo di ballo e ritroverà quasi tutti gli stessi interpreti, ad eccezione della delicata interprete della principessa cigno, per la quale è stato ricamato solo un piccolo cammeo nel Valzer dei Fiocchi di neve. Ispirato alla fiaba di Hoffmann, nella riscrittura di Dumas, il balletto ci presenta la sera di Natale nella casa della piccola Clara, alla quale viene regalato un pupazzo-schiaccianoci che animerà i sogni della bambina e la condurrà in paesi incantati, battaglie con i topi e danze con bambole e giocattoli. Sul palcoscenico, insieme alla piccola compagnia di ballerini professionisti del Croatian Ballet, anche i bambini delle scuole di danza di Bergamo e dintorni, che hanno interpretato con partecipazione e simpatia i piccoli ospiti della festa natalizia e i topolini del sogno. Grazie alla loro presenza il primo atto del balletto è stato notevolmente movimentato e animato; l’esiguità del palcoscenico, dell’organico e la semplicità della scenografia fissa sono passati inosservati. Non così il secondo atto, durante il quale il pubblico ha percepito maggiormente la mancanza di un corpo di ballo numeroso e di una scenografia sfarzosa. Apprezzabile la minuscola Clara, che ha danzato con grazia e ha interpretato con realismo e sensibilità la protagonista. Meno convincente l’interprete della Fata Confetto che, nonostante abbia caldeggiato e riscosso numerosi applausi, è apparsa rigida nei movimenti e poco sicura nelle piroette. Vera nota dolente dell’insieme è stata la musica registrata e l’insufficiente sistema di diffusione sonora, che non ha permesso di percepire appieno i diversi strumenti dell’orchestra, soprattutto i più acuti e i più gravi. Spettacolo ben lontano da essere un capolavoro è dedicato soprattutto ai bambini e ai genitori che vogliono avvicinare i propri figli al mondo della danza. Bergamo, Teatro Creberg, 19 dicembre 2008
Visto il
al Fraschini di Pavia (PV)