Uno Schiaccianoci a sorpresa, come i regali di Natale che si trovano sotto l’albero di questo magico balletto su musiche di Ciaikowski, quello visto l’altra sera al Teatro Smeraldo di Milano, in occasione della prima rappresentazione del celebre balletto di Ciaikowski, proposto dalla compagnia del Croatian National Ballet di Spalato, tornato nel capoluogo lombardo dopo il successo del Lago dei Cigni dello scorso dicembre.
A sorpresa perché lo spettacolo è stato il frutto di una ben riuscita collaborazione che potremmo definire “croato – milanese”, visto e considerato che sul palcoscenico si sono esibiti oltre ai quarantacinque ballerini della compagnia diretta da Almira Osmanovich, anche una sessantina di mini ballerine allieve del Centro Studi Coroegrafici Teatro Carcano di Milano sotto la direzione artistica di Aldo Masella e Regnata Sestetti. Gli stessi direttori poi, si sono presentati davanti al pubblico alla fine del primo tempo per consegnare una targa di riconoscimento per il lavoro artistico svolto in tanti anni di carriera a Jozo Borcic, già ballerino e coreografo croato con un curriculum d’eccezione e scritturato come solista e primo ballerino per 25 anni al Teatro alla Scala di Milano, città alla quale si sente particolarmente legato e che gli ha dato molte soddisfazioni.
Come questa di lavorare ancora con giovani danzatori in erba.
In effetti i protagonisti della serata sono stati proprio i bambini. Le danze a loro dedicate hanno infatti un peso rilevante nel primo atto e le giovani allieve del Carcano hanno dimostrato dimestichezza con il palco ed espressività. Per tradizione queste danze sono in genere molto semplici ma hanno, bisogno di piccoli danzatori ed è per questo che i grandi teatri del mondo le assegnano agli allievi delle scuole di ballo. Nella prima scena dello Schiaccianoci sono divisi tra maschietti con la divisa da marinaretti e femminucce che eseguono un galop mentre ricevono i doni sotto l’albero di Natale. Si alternano ai balli di società eseguiti dagli adulti, per poi invece creare la corografia della battaglia tra topi e soldatini, quando Clara, la protagonista del racconto di Hofmann al quale il balletto si ispira, si addormenta sotto l’albero e sogna che lo a forma di soldatino ricevuto in regalo durante la Vigilia d Natale, si trasforma in un principe azzurro.
Pur con un corpo di ballo ridotto, per esempio nella versione originale di Ivanov il Valzer dei fiocchi di neve veniva eseguito da sessantaquattro ballerine in tutù bianco, la compagnia del Balletto Nazionale Croato ha dato come sempre prova di grande impegno e serietà sotto la direzione tecnica di Almira Osmanovich la quale, grazie al noto organizzatore teatrale Luigi Pignotti che ha portato in Italia le più importanti compagnie internazionali, è diventata molto apprezzata anche in Italia. E il tutto esaurito al Teatro Smeraldo dimostra anche un grande interesse da parte del pubblico.
Visto il
18-01-2010
al
Smeraldo
di Milano
(MI)