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LUCI (E OMBRE) DELLA RIBALTA

Luci e ombre del Teatro: il metateatro autoironico di Jean-Paul Alègre

Luci (e ombre) della ribalta
Luci (e ombre) della ribalta © Manuela Giusto

Dopo 39 Scalini, ritornano in scena gli attori di Le Cattive Compagnie con una commedia tutta da ridere. Sempre diretti da Leonardo Buttaroni questa volta è il turno di Luci (e ombre) della ribalta di Jean-Paul Alègre.

L’autore transalpino è tra i più rappresentati in Francia, ma se ci si aspetta una commedia dal ritmo lento e compassato, che spesso caratterizza le opere francesi, allora si è completamente fuori strada! L’opera di Jean-Paul Alègre è piuttosto uno spettacolo dagli sketch brevi e ritmo vorticoso, un esperimento riuscito di metateatro, a tratti demenziale, col quale si ride dei teatranti che interpretano se stessi, esagerandone difetti, atteggiamenti e goffaggini.


Luci (e ombre) della ribalta, dopo il debutto a Friburgo nel 1997, è rapidamente divenuto un successo internazionale che, in un quarto di secolo, è stato inscenato da oltre duecento compagnie diverse. Una pièce carica di umorismo per ridere a crepapelle di tutto ciò che sta dietro e dentro il teatro.

Un unico fil rouge

Scienziati crononauti che dal 2860 ritornano all’ottobre 2020 con la precisa missione di capire cosa ha distrutto il teatro: inizia così la commedia di Jean-Paul Alègre che, però, è caratterizzata dalla quasi totale assenza di una vera e propria trama che leghi l’intera rappresentazione. 

Soltanto il primo e l’ultimo sketch sono direttamente collegati, racchiudendo - come due parentesi - tutti gli altri sketch che risultano accomunati dalla costante di prendere in giro il teatro, focalizzandosi ognuno su un diverso “peccato”: attori troppo immedesimati nella parte, registi nevrotici, presentatori schiavi dello share e molto altro si susseguono in un ritmo dirompente, tra equivoci e giochi di parole.

Serata speciale: autore in sala! 

Alla replica a cui abbiamo assistito era presente proprio Jean-Paul Alègre che ha potuto misurare in maniera diretta il divertimento del pubblico e le reazioni degli spettatori ad ognuno degli sketch. 

Buone interpretazioni da parte di tutto il cast, tra le quali spicca quella di Ermenegildo Marciante: efficacie con le battute tanto quanto con il linguaggio non verbale, capace talvolta di scatenare la risata soltanto con uno sguardo e un’espressione accigliata, senz’altro l’attore che è riuscito a divertire maggiormente il pubblico.

Si poteva lavorare maggiormente, invece, sulla scenografia che risulta sin troppo semplice, forse dettata dalla crisi attuale che ha portato a tagli piuttosto drastici alle produzioni. Cosa che non condividiamo, perché anche l'occhio vuole la sua parte. Anche l’utilizzo delle luci è deludente poiché poteva essere sfruttato maggiormente per valorizzare e supportare la rappresentazione, specie in contrapposizione alla scenografia ultra minimal.

> GLI SPETTACOLI IN SCENA <


In conclusione Luci (e ombre) della ribalta è una commedia piacevole, con una comicità pulita, semplice e immediata, molto efficacie in particolare nei momenti in cui viene coinvolto anche il pubblico. Il ritmo della rappresentazione è sostenuto e non stanca. 

Gli sketch finali della prima parte, rispetto agli altri, sembrano più deboli e si registra una momentanea perdita di mordente (con l’inizio della seconda parte si torna nuovamente a ridere a crepapelle). 
Commedia dall’argomento originale che, grazie alla tecnica del teatro nel teatro, consente agli spettatori di ridere davvero di tutte le “ombre” del fare teatro e, più in generale, di qualsiasi tipo show.

Visto il 30-01-2021
al Martinitt di Milano (MI)