Accattivante e soprattutto capace di divertire parecchio. Con L’uomo perfetto l’affascinante Milena Miconi e la carismatica Nadia Rinaldi portano in scena personaggi caratterizzati da umorismo erotico e tagliente sarcasmo.
Accattivante e soprattutto capace di divertire parecchio. Con L’uomo perfetto l’affascinante Milena Miconi e la carismatica Nadia Rinaldi portano in scena personaggi caratterizzati da umorismo erotico e tagliente sarcasmo. La rappresentazione diretta da Diego Ruiz diverte il pubblico con battute irresistibili, ben congegnate, e gag semplici ma allo stesso tempo capaci di scatenare grandi risate di pancia. Un umorismo che sconfina nell’eros, senza volgarità e con un finale meditativo sul senso della vita e la realizzazione personale.
Equilibrio perfetto tra scenografia, musiche e copione
La trama è molto semplice: la ricerca del partner ideale! Proprio grazie a una trama non troppo articolata, c’è ampio spazio per battute, gag comiche e sketch divertenti. Nella commedia, scritta a quattro mani da Mauro Graiani e Riccardo Irrera, sono proprio le battute il punto di forza: efficaci e immediate, bene anche i doppi sensi studiati con intelligenza e senza scadere mai in volgarità. Copione arricchito da riferimenti ad eventi di recentissima attualità capaci di grande impatto sul pubblico.
L’uomo perfetto è una commedia leggera, in ogni aspetto. Velia (Milena Miconi) è un’attrice di soap opera, molto frivola, adagiata sulla sua vita e con la testa fra le nuvole; La sorella Maria Eugenia (Nadia Rinaldi), più concreta e cerebrale, oltre che a farle da agente cerca anche di prendersi cura di lei. All’improvviso su una rivista la soluzione ai numerosi fallimenti amorosi di Velia: l’uomo perfetto esiste! Così, dalla Cina, arriva Robbie (Gianclaudio Caretta), un umanoide da assemblare e capace di fare tutto per soddisfare la propria donna, dalla cucina alla camera da letto!
La scenografia è immediata ed è capace di caratterizzare di riflesso sia uno dei personaggi, Velia, come anche lo stile stesso della commedia: è un salotto dalle tende magenta, con un divano rosa confetto un’eccentrica poltrona fucsia e pareti rosa antico con due giganti poster di pin-up Anni ’50. Anche l’accompagnamento musicale è adeguato e i cambi di scena sono inframezzati da brevi motivetti spensierati e allegri, efficaci nel contribuire a creare un’atmosfera divertente.
Un esordio eccezionale e un finale da meditare
Entrambe attrici ed entrambe romane, hanno anche in comune di aver ambedue iniziato la loro carriera partendo dal teatro: Milena Miconi nel 1985 con Se ne cadette o' Teatro di Bruno Colella, mentre Nadia Rinaldi nel 1988 con Liola di Gigi Proietti. Sin da allora, in parallelo a cinema e tv, hanno entrambe portato avanti con continuità anche i lavori teatrali, in particolare la Rinaldi. Con L’uomo perfetto c’è un altro esordio teatrale ed è quello di Gianclaudio Caretta.
Il giovane attore tarantino, dopo il recente ruolo cinematografico da coprotagonista in Ed è subito sera di Claudio Insegno, approda per la prima volta a teatro diretto da Diego Ruiz. Caretta sfodera una prestazione decisamente molto buona: è instancabile nello sfoggiare movenze robotiche perfette quanto divertenti, camaleontico nel cambiare voce per ogni modalità robotica e, infine, spassoso quanto realistico nell’imitare le pronunce errate come fosse il sintetizzare vocale di uno dei nostri navigatori.
Milena Miconi e Nadia Rinaldi sono una coppia decisamente ben assortita, interpretazioni complementari e una grande intesa sul palco. La Miconi, molto credibile nel ruolo della sexy svampita, appare a suo agio con le battute comiche e in particolare in occasione dei malintesi e degli strafalcioni senza essere mai forzati. L’uomo perfetto è però una commedia che, a dispetto delle risate, è anche capace di serie riflessioni, con un finale, forse un pochino triste, a ricordarci l’unicità dell’essere umano, con tutti i pregi e i difetti, e l’importanza dei sentimenti, delle emozioni e passioni da vivere, che nessun robot o intelligenza artificiale potrà mai provare o imitare.