Danza
MADAMA BUTTERFLY’S SON

La danza "Imperfetta" di Madame Butterfly

La danza "Imperfetta" di Madame Butterfly


Reinterpretare attraverso il linguaggio della danza, e per di più contemporanea, un’opera come “Madame Butterfly” di Giacomo Puccini, associando alla musica del grande compositore quella di personaggi come Philip Glass e Max Richter, non è cosa facile.

Questa nuova rivisitazione dell’opera pucciniana in forma di danza è stata realizzata dalla “Imperfect Dancers Company” al Teatro Manzoni di Milano dal 17 al 19 febbraio, in occasione del  quarto appuntamento della nuova rassegna “Il movimento”  che proseguirà con altri impedibili appuntamenti con la danza fino al prossimo mese di maggio.

Pensare anche ad un proseguo della storia e quindi immaginarsi cosa sarebbe successo al figlio, quello nato in altre parole dall’incontro tra Pinkerton l’ufficiale della marina degli Stati Uniti sbarcato in Giappone unito in matrimonio per vanità e spirito d’avventura con la geisha quindicenne di nome Cio San, implica una serie di scelte coreografiche e anche drammaturgiche non facili.

E’ quanto hanno fatto i coreografi Walter Matteini e Ina Broeckx fondatori della “Imperfect Dance Company, una compagnia di danza contemporanea nata nel 2009 e formata da otto danzatori che si pone all’attenzione del pubblico proprio per la sua diversità.

Il  nome è infatti un gioco che richiama alla diversità, quella dei fisici, ovvero dei corpi dei danzatori, assai differenti l’uno dall’altro. Le donne ha tutte una fisicità particolare, una molto alta,  ovvero l’interprete di Madama Butterfly, l’altra, probabilmente la nutrice, molto minuta. Mentre la  seconda moglie, quella che Pinkerton  porterà in Giappone regolarmente sposata negli Stati Uniti, corpulenta, più possente e vigorosa.

Al di là dell’aspetto estetico dei ballerini, la compagnia orienta il pubblico verso un aspetto molto  più interiore della danza . L’essere imperfetto è per ognuno anche il proprio modo di essere perfetto. E dunque anche tutti i personaggi creati  da Puccini  sul libretto di Giuseppe Giocosa e Luigi Illica, raggiungono attraverso i corpi dei danzatori una  propria caratteristica imperfetta che li rende assolutamente perfetti, ovvero diversi dagli altri e dunque particolari. Con una personalità e un  modo di interpretare e reinterpretare la danza tali da renderla unica  e irripetibile. In questo senso Matteini e Broeckx giocano sui riferimenti alla cultura giapponese attraverso i costumi appena accennati, mentre calcano la mano sui rapporti tra i vari personaggi i quali danno vita ad una danza molto fisica, energica e basata sull’espressione dell’interiorità che caratterizza i singoli personaggi.

Assai d’effetto le soluzioni scenografiche scelte, un tavolo e delle sedie sospese in aria , fanno infatti da sfondo ai diversi quadri coreografici, come  a indicare la situazione di sospensione degli stessi personaggi che sembrano sempre essere in attesa di quanto dovrà loro accadere. Nel finale decine di lampadine appese ad un filo calano sui danzatori dal soffitto del palcoscenico, quasi a voler tentare di illuminare un destino che però non lascia via d’uscita. Ognuno rimarrà solo con la sua passione irrisolta.

Al Teatro Manzoni dal 17 al 19 febbraio

 

Visto il 17-02-2014
al Manzoni di Milano (MI)