È stato il Teatro Nuovo di Napoli ad ospitare, in prima nazionale, venerdì 18 aprile 2008, il nuovo debutto, in teatro, di Licia Maglietta con la pièce “Manca solo la domenica” (in scena fino a domenica 27 aprile) in cui l'attrice, che dell'allestimento firma anche la regia, dà vita a Borina, personaggio tratto da un racconto di Silvana Grasso e pubblicato da Einaudi nel 2007 con il titolo Pazza è la luna.
Il testo, dotato di toni sarcastici, graffiante, e al tempo stesso, ironico, si fonda su una strumentazione espressiva assai ricca e carica di humor.
Borina - Liboria Serrafalco all’anagrafe - è una donna sola, coniugata con un uomo che non ama e dal quale non è amata. Vive perciò una realtà parallela, frutto della sua fantasia e del suo desiderio: essere vedova.
Una vedovanza tanto agognata quanto impossibile, poiché la sparizione del suo consorte è dovuta alla fuga di quest’ultimo e non alla sua morte. Ma Borina non demorde e, desiderosa com’è di forti passioni, “adotta”, al cimitero, mariti defunti. La sua fantasia arriva all’eccesso, e la sua brama di vedovanza la spinge a compiere l’atto estremo dell’uxoricidio. Borina corona, così, il suo sogno e può finalmente “ostentare” il suo lutto.
Esilarante, come sempre, Licia Maglietta la quale coniuga, in modo esemplare, gestualità e gioco vocale in perfetta sintonia con il carattere del personaggio; ad affiancarla, il musicista Vladimir Denissenkov, noto al pubblico italiano per la sua lunga collaborazione con Moni Ovadia. Egli, con il suo bayan (una sorta di fisarmonica di provenienza russa), mescola musica tradizionale ed etnica, operando, così, singolari accostamenti dai toni gradevoli e ricchi di sottili sfumature, tali da conferire al testo un maggiore impatto emotivo. Il tutto in un perfetto equilibrio con l’interpretazione dell’attrice. I due infatti, sintonizzando perfettamente musica, voce e pause, si fondono completamente e ci rimandano, per certi aspetti, alle atmosfere della musica da camera.
Originale anche la “luttuosissima” scenografia, curata dalla stessa attrice, caratterizzata da drappi e tendaggi neri, trasparenti parallelepipedi, fiori funerei (e non) e un enorme e solenne “cuore di Gesù”.
Entusiasta il pubblico che lungamente applaude.
Napoli – Teatro Nuovo - 18 aprile 2008
Visto il
al
Antonio Ghirelli
di Salerno
(SA)