"Matti da slegare" è l'ultima fatica teatrale di Enzo Jacchetti e Giobbe Covatta. Lo spettacolo parla dell' improbabile e tenera amicizia di due persone psicolabili e disturbate che, dopo un periodo di permanenza presso un manicomio, si trovano ad affrontare la vita reale condividendo un appartamento con il preciso compito di inserirsi nella vita sociale del quartiere.
Entrambi spaesati ed impauriti trovano il modo di compiere i primi passi nella direzione della normalizzazione anche grazie alla reciproca solidarietà. I due personaggi, pur essendo per cultura, estrazione, provenienza geografica e patalogia psichica molto diversi, troveranno un modo unico ed irresistibile di affrontare la nuova condizione di quasi normalitá. Ad agevolare il processo di integrazione saranno due figure femminili che permetteranno ai protagonisti di fare pace con le rispettive figure materne tiranne e soffocanti, responsabili del loro disagio psichico. Garantito il lieto fino in cui l' amore trionfa su tutto e regala speranza di un futuro migliore.
Lo spettacolo è davvero riuscito e divertente; Jacchetti e Covatta hanno la capacitá telentuosa di disegnare il carattere dei loro personaggi rendendoli reali, credibili e molto divertenti ma anche di saper porgere le sfumature più profonde dei loro complicati background, in modo tenero e persino commuovente.
Ottimo il testo nella versione italiana, la cui traduzione è curata da Giovanna Paterniti che ha avuto la capacitá di calare la vicenda nella realtá culturale italiana rendendola famigliare e credibile.
Bella la regia e l'adattamento di Gioele Dix, si percepisce la mano di un comico che dirige dei comici, il risultato è sicuramente una marcia in più per lo spettacolo.
Brave anche le due presenze femminili, Irene Serini e Gisella Szanislò, che completano il cast della commedia.
Insomma uno spettacolo bello ed intelligente senz'altro da vedere: risate e riflessioni assicurate.