Mehmet Tarhan è un ragazzo qualunque, ma "ama la pace", non vuole partire soldato e decide di fare l'obiettore. Però vive in Turchia, è curdo e gay, e la sua strada è la prigione. Alla storia vera di Mehmet, che nel 2006 poté uscire di prigione dopo molti mesi, grazie a una vasta pressione internazionale e alla condanna specifica della Corte Europea dei Diritti Umani, è dedicato uno spettacolo di grande impatto ed emozione: Mehmet Baris'i Seviyor (Mehmet ama la pace.
Lo spettacolo della Ciplak Ayaklar Kumpanyasi, non parla della storia, parla del militarismo che ci circonda tutti, della violenza, dell’essere perseguitati e del perdere la vita nelle guerre. Con una modalità raffinata reitera le domande: "venire uccisi per che cosa?? per chi??, o anche: "uccidere chi?? Per che cosa??" E’ una ricerca artistica ancora un po’ acerba fra danza, teatro fisico, video e nuovi linguaggi. L’anziana donna che attraversa la scena rappresenta le madri di tutta la gente che ha perso la vita sul campo; tutti i militanti e i soldati che sono stati uccisi. Questa donna cerca risposta ad una singola domanda: quante madri in questo mondo dovranno ancora mandare i loro figli in guerre senza senso?? Quante giovani dovranno ancora partorire solo soldati??
In un universo come questo, dove la violenza e il nazionalismo sembrano prevalere sull’umanità di ogni persona, questo spettacolo è un appello contro le guerre, a favore di una vera pace e ci ricorda semplicemente ciò che Mehmet disse: "Le persone non muoiono così facilmente."
Visto il
09-04-2010
al
Teatri di Vita
di Bologna
(BO)