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La danza non è solamente

La danza non è solamente

Quello di Anthon Lachky è un omaggio alla danza nella sua sostanza fatica di corpo in movimento: quattro danzatori e una danzatrice mettono in atto la danza come pura potenza ludica del corpo in movimento prendendone in giro più o meno apertamente stilemi e consuetudini con incursioni nel comico e nel parodico basandosi su di una notevole precisione fisica  (non tuttie allo stesso livello). L'istallazione coreografica manca però di una vera e propria consistenza che si esplica e consuma in questo intento omaggiante più che celebrativo senza misurarsi davvero con la storia della danza contemporanea che, pure, mette in azione.

Ogni quadro coreografico, compresi certi elementi scenici (alcune luci poste rasoterra libere di oscillare dai cavi dell'alimentazione)  non diventano mai discorso ma rimangono espedienti abbozzati  e appena sfiorati senza saggiare davvero mai le potenzialità espressive di quanto si sta facendo sulla scena.

Anche l'uso in contrapposizione tra una partitura musicale classica (la cui apoteosi è l'aria pucciniana ...e lucean le stelle su un a solo hip hop) e la natura contemporanea delle coreografie viene riproposto senza variazioni per l'intera (breve) durata dello spettacolo, uno spettacolo che tradisce la vocazione semplificatoria di chi vuole mostrare (una parodia della) danza a un pubblico che si presume scarso frequentatore di questa arte e si accontenta di un discorso che rimane sulla superficie senza mai andare in profondità con i temi e gli stilemi coreutici che incontra e affronta.

Alla fine della coreografia, una fine improvvisa e in sordina, al punto tale da sembrare improvvisata, ci si chiede a che cosa si è assistito e si fa fatica a darsi una risposta di una qualche sostanza.

Visto il 15-02-2014