Prosa
MUNNO E TERZO MUNNO

Il poetico Terzo Munno di Credendino e Meola

Il poetico Terzo Munno di Credendino e Meola

E’ poetico il Terzo Munno di Luigi Credendino e Giovanni Meola.


La ciclicità d’incontri, di traffici, di umanità liminali propri di una piazza di spaccio diventa materia poetica e drammaturgica in Munno e terzo munno di Luigi Credendino, poemetto civile per la scena, genere certamente inusuale nell’orizzonte creativo contemporaneo, di cui Giovanni Meola ha curato la regia con la consueta determinazione, passione ed esperienza.
In realtà quello tra Luigi Credendino e Giovanni Meola è un sodalizio artistico che va avanti da diversi anni, un sodalizio che ha visto Luigi Credendino interprete ricorrente degli spettacoli teatrali e dei cortometraggi cinematografici diretti da Giovanni Meola, l’ultimo dei quali,  urge ricordarlo, è il suggestivo “Una breve vacanza” con Giulio Scarpati.
Il testo in versi di Luigi Credendino, pur adottando una soluzione formale originale per la narrazione teatrale, soprattutto se di impianto realistico e contemporaneo, è in assoluta sintonia con la cifra civile del teatro di Giovanni Meola, da sempre attivo nell’elaborare e sperimentare operazioni drammaturgiche a sostegno della cultura della legalità.
La ripetitività dei gesti, degli sguardi, delle buone intenzioni tradite e delle cattive abitudini reiterate, si fissa e si ipostatizza sulla scena servendosi della scansione cadenzata dei versi sciolti: nello squallido carosello dello spaccio, i movimenti del detentore (un ottimo Luigi Credendino), del pusher (eccellente esordio del giovane Mario Faticato), del palo  (un bravo Alessandro Palladino) e dei consumatori (i perfetti Daniele Matascioli e Vito Pace) devono saldarsi l’uno all’altro con la stessa ritmicità periodata con cui un verso deve necessariamente seguire ad un altro. Come precisione ed equilibrio regolano l’articolata struttura della poesia così precisione ed equilibrio disciplinano la giornata di chi vive nel business criminoso del malaffare, un business violento ma non anarchico, normato da un codice comportamentale che non perdona infrazioni e non prevede occasionali passi falsi.
La storia di Munno e terzo munno non è solo una storia di droga e marginalità sociale, ma è la storia di un’umanità sofferente che è molto più prossima alla nostra confortevole quotidianità borghese di quanto si potrebbe immaginare, prossima ma apparentemente separata proprio come il Rione Terzo Mondo, sinistro già nel nomignolo che scalza l’originale nome di Rione dei Fiori di Secondogliano, è molto più prossimo al centro della città, alle università e ai salotti bene di quanto si potrebbe credere, prossimo nonostante le faide camorristiche l’abbiano ridotto – con il nostro complice e distante silenzio -  in un mondo a parte, degradato e senza alcuna apparente speranza di riscatto.

Visto il 05-04-2013
al Piccolo Bellini di Napoli (NA)