“Muratori” è una commedia di quelle che ridanno fiducia, all’antica, ma con un impatto immediato, semplice nella sua perfezione, stupendamente interpretata e curata in ogni suo dettaglio. La scrive un certo Edoardo Erba, uno che di umorismo e intelligenza del testo se ne intende.
Ritroviamo qui lo spirito di una Roma d’altri tempi di fronte appunto ai tempi che cambiano: c’è un teatro abbandonato, ci sono due muratori anonimi ingaggiati per un lavoro abusivo, chiudere il teatro con un muro per far espandere un supermercato vicino. I due lavorano, litigano, dispensano perle di saggezza e quotidianità: sembra tutto scontato, quasi banale, ma poi arriva “Giulia”, una ragazza, forse un fantasma, forse l’evocazione di un vecchio dramma dalle tinte fosche e irreali, e tutto cambia.
Un canovaccio all’apparenza semplice su cui il regista, in maniera intelligentemente neutra, lascia che si intreccino il talento degli attori e la magia del palcoscenico. Nicola Pistoia e Paolo Triestino offrono una prova d’interpretazione eccezionale, facendo rivivere per noi figure semplici, ruvide ma sincere, assolutamente deliziose e accattivanti nell’umorismo greve e spietato del romano doc, eppure capaci di pensare e perfino di sognare.
La sensazione è di assistere a uno spettacolo scritto e recitato in stato di grazia; non a caso gli attori si muovono liberamente sopra e giù dal palcoscenico, mescolandosi allo sguardo affascinato e compartecipe del pubblico, quasi per ammirare insieme a noi l’incanto di una macchina perfetta e respirare quell’aria tutta particolare di teatro, risate e struggimento, che da qualche tempo pare farsi sempre più rarefatta nelle nostre sale.
Roma, 23 ottobre 2008
Teatro Vittoria
Visto il
al
Ghione
di Roma
(RM)