Prosa
NATALE IN CASA CUPIELLO

Spettacolo “assolo” per Fausto Russo Alesi

Spettacolo “assolo” per Fausto Russo Alesi

Progetto particolare questo “Natale in casa Cupiello”, sia per l’allestimento, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, che per la scelta della sala in cui viene rappresentato a Trieste. È infatti il primo di cinque spettacoli nel cartellone “Altri percorsi” del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ad essere ospitato al Teatro Miela, grazie ad una sinergia artistica e di spazi che concretizza la volontà, da parte di entrambi gli enti, di gestire al meglio le rispettive potenzialità. Scopo comune è infatti quello di appassionare al teatro il maggior numero di persone, in una città che già tradizionalmente lo frequenta molto, attraverso una logica di rete che superi concorrenze limitanti e dannose per la cultura in generale e per le attività teatrali in particolare.

In questa storia di non comunicazione qual è il famosissimo testo di Eduardo De Filippo, Fausto Russo Alesi ha voluto esaltare tale vuoto, attraverso “l’effetto straniante di un unico interprete che, posseduto da tutte le voci, aiutasse il pubblico a vivisezionare le tematiche bellissime della commedia”. Idea ambiziosa, realizzata parzialmente lungo tutto l’arco dello spettacolo, richiedendo allo spettatore un notevole impegno di astrazione per ricostruire tutto quello che avviene in una scenografia scarna e dimessa.
Dramma dell’incomunicabilità, è vero, ma non soltanto. Ermanno Contini scriveva infatti, nel 1937 “da un atto farsesco è venuta fuori una commedia ricchissima sì di comicità, ma anche di umanità, patetica, amara, commossa”. Tutto questo qui non riesce ad emergere.
Classico della commedia napoletana, fa risaltare in modo acuto i drammi che spesso si scatenano proprio in occasione delle feste comandate, raramente vissute e sentite ugualmente anche all’interno di una stessa famiglia. La fissazione del protagonista per il presepe, in costruzione per il Natale imminente e mal sopportata da tutti gli altri, nasconde il desiderio di una realtà alternativa che gli permetta di ignorare ciò che gli avviene attorno: il figlio scapestrato, la figlia infelice perché sposata ad un uomo che non ama, la moglie costretta a farsi carico di tutti i problemi per sopperire a  questo estraniarsi del marito.
È indubbio l’impegno nel voler realizzare un adattamento con un taglio nuovo e Fausto Russo Alesi lo fa con grandissima e ammirevole passione, ma forse a scapito di molta ricchezza poetica che questo meraviglioso testo sottende.
Scene di Marco Rossi, luci di Claudio De Pace, musiche di Giovanni Vitaletti.

Visto il 30-11-2013
al Miela di Trieste (TS)