Nel segno della bilancia, lo spettacolo diretto da Gianni Guardigli e interpretato da Salvo Germano è un interessante monologo che parla, in modo originale e delicato, del tema dalla solitudine e dei disturbi dell’alimentazione.
Salvo è un uomo di mezza età, vive da solo, lavora nelle relazioni pubbliche. La scelta delle pr è particolarmente azzeccata, in quanto rappresenta al meglio il mondo attento soprattutto all'immagine e che tende a nascondere i reali sentimenti problemi e gli insuccessi personali.
In un ipotetico dialogo con la sua bilancia, ossessionato dal peso e dall'aspetto fisico, Salvo inizia a ricordare le donne della sua vita. La madre e la moglie. Entrambe, in maniera diversa, non lo hanno mai compreso e gli hanno arrecato del male. Ma lui cerca di difenderle e di difnedere se stesso dal dolore di essere stato offeso dalle persone più importanti al mondo.
Salvo mente a se stesso, finge di vivere una vita bella, piena di amici e di impegni. Ma prova uno strano senso di inadeguatezza, che riversa sull'ossessione per l'aspetto esteriore: si pesa di continuo, controlla il cibo, fino a crollare, nel'ultima scena, nella solitudine più completa, davanti al consolante menù composto da antipasto, primo piatto, secondo piatto e dolce al ribes, lo stesso della sua infanzia.
A parte alcuni intervalli musicali che interrompono la continuità narrativa, Nel segno della bilancia è un testo che presenta sviluppi interessanti e che tratta argomenti di grande attualità in modo originale e con un pizzico di ironia.
Visto il
al
Due
di Roma
(RM)