Antonio Ballista e Lorna Windsor spaventano il pubblico romano con musiche da brividi

Antonio Ballista
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Antonio Ballista è un grande artista, un musicista sopraffino e un intellettuale curioso. E’ una delle presenze consuete nei programmi della IUC della Sapienza di Roma

Antonio Ballista è un grande artista, un musicista sopraffino e un intellettuale curioso, insomma uno che si diverte. E’ una delle presenze consuete nei programmi dell’Istituzione Universitaria dei Concerti della Sapienza di Roma, spesso nel mitico duo pianistico con Bruno Canino, ma anche da solo o con la altrettanto poliedrica cantante, pianista e violista inglese Lorna Windsor.

Quest’anno Antonio Ballista e Lorna Windsor hanno coinvolto il pubblico dell’Aula Magna in un pomeriggio musicale inconsueto dal titolo NOIR – LaPauraSiFaSentire, con brani che dovrebbero suggerire atmosfere inquietanti e gotiche. In realtà il tono ironico con cui le musiche vengono presentate sdrammatizza il clima ed il divertimento ha la meglio sulla paura. L’esecuzione è accompagnata da proiezioni realizzate da Gian Luca Massiotta, uno specialista di moderne tecniche multimediali.

La paura non guarda il genere

Le musiche in programma rivelano la mancanza di tabù di Ballista nel superare ogni distinzione di genere tra la musica colta e quella cosiddetta di consumo. Accanto al cupo Preludio n. 2 in la minore op. 28 di Fryderyk Chopin c’è l’inquietante In diesem Wetter dai Kindertotenlieder di Gustav Mahler, con i brividi trasmessi dalla splendida esecuzione di Lorna Windsor che sorprende tutti anche con la sua inattesa versione lirica di Strange fruit di Abel Meeropol, abituati come siamo a pensare questo brano, inno della lotta al razzismo, nella struggente versione blues di Billie Holiday.

Grande suggestione anche per La cathédrale engloutie da Préludes di Claude Debussy; come un violento e brevissimo aforisma esplode l’urlo finale di Lulu uccisa da Jack Lo Squartatore, dall’opera di Alban Berg mentre sullo schermo appaiono i grassi segni neri della scenografia di William Kentridge. Un salto nella contemporaneità più drammatica con My one consolation da The Death of Klinghoffer di John Adams sul tragico dirottamento della nave Achille Lauro.

Un suggestivo cameo è Cose di Teatro di Erik Satie con la voce registrata di Paolo Poli, l’attualità pop è presente con Thriller di Rod Temperton che chiude il programma tra gli scroscianti applausi del pubblico romano che viene ripagato con un bis fuori tema: Smile di C.Chaplin.

La mostra accanto

A margine segnaliamo la mostra di opere grafiche di Antonio Ballista che si tiene in questi giorni nei locali adiacenti all’Aula Magna. Una sessantina tra incisioni e disegni, per comporre una rassegna dal titolo Atmosfere sospese, con paesaggi, interni, particolari, ritratti e testimonianze di una quotidianità curiosa e viva che descrivono l’emozione di un momento, l’urgenza espressiva di un artista a tutto tondo.