Musical e varietà
NON ABBIATE PAURA - GIOVANNI PAOLO II IL GRANDE

Non abbiate paura!

Non abbiate paura!

Aria di santità a Roma nella settimana del proprio Natale (21 aprile 753 a.C.).
Entro all’Auditorium di via della Conciliazione e mi trovo circondato da suore di ogni Ordine, dalle Piccole Missionarie della Carità alle Figlie di Maria Ausiliatrice. Tutte in coda per ritirare ibiglietti gratuiti per assistere a “Non abbiate paura!”, musical scritto da don Giuseppe Spedicato, sulla figura di Giovanni Paolo II.
Il lavoro ha ricevuto il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura presso la Santa Sede ed ha anche ottenuto la benedizione di Papa Francesco.
In questi giorni che conducono alla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, Roma è invasa da spettacoli musicali che ripercorrono la vita del papa polacco: “Non abbiate paura!” è l’unico riconosciuto dalla Chiesa come valido a comunicare la figura e il carisma di Giovanni Paolo II.

Lo spettacolo racconta la vita di Karol Wojtyla, dagli anni dell’occupazione nazista della Polonia (periodo in cui il futuro pontefice si dedicò al teatro), fino alla morte, avvenuta il 2 aprile 2005 alle 21,37. In particolar modo, viene analizzato il rapporto tra Karol e i suo amici di Wadovice, sua città natale; non importa se siano figure realmente esistite o meno, ma rappresentano il valore narrativo aggiunto dello spettacolo, in un perfetto equilibrio tra drammaturgia, proiezioni video, musica, recitazione e canto. C’è anche la danza, che però, in questo caso, ha qualche leggero difetto che, non aiuta la comprensione narrativa.
Appare meditata e priva di sbavature, invece, la regia di Gianluca Ferrrato e Andrea Palotto. La colonna sonora è composta da brani inediti e musiche d’autore (Guccini, Endrigo, Giuni Russo, Enrico Ruggeri).  Colpisce ad esempio il personaggio di Alì Agca (David Marzi) che interpreta una versione del brano Dio è morto nella scena del celebre incontro in carcere tra il Papa e il suo attentatore.
A interpretare Karol Wojtyla/Giovanni Paolo II è Danilo Brugia, performer e attore televisivo molto apprezzato; nello specifico, quello che resta della sua interpretazione è proprio il “disegno caratteriale” della figura di Wojtyla. Lo affianca in scena Valeria Monetti, altra beniamina del teatro musicale, che, insieme a Gabriele Colferai, Marco Stabile e Claudio Zanelli, compone il nucleo centrale di questa storia: gli amici di Lolek (così veniva affettuosamente chiamato il Papa negli anni giovanili, n.d.r.).
Nel ruolo della Vergine Maria, presenza costante nella vita e nell’opera pastorale di Giovanni Paolo II (al quale egli ha rivolto le sue ultime parole prima di tornare al Cielo, “Totus tuus”, n.d.r.), troviamo Sabrina Marciano.
Cardine del II atto sono i “siparietti” comici tra suor Tobiana (Manuela Tasciotti) e Mons. Stanislao, segretario privato del Papa e attualmente Arcivescovo di Cracovia. Lo interpreta Piero Di Blasio, che, tra l’altro, in una scena nello studio di Giovanni Paolo II si esibisce in una simpatica e mai irriverente imitazione del Papa Emerito Benedetto XVI, ai tempi della storia ancora cardinale.
Qualche incongruenza storica sempre nel II atto, come quando si accenna alla caduta del muro di Berlino (1989) nella stessa scena in cui pochi attimi più tardi Giovanni Paolo II decide di istituire la Giornata mondiale della gioventù (la prima si è tenuta nel 1985, Anno Internazionale della Gioventù, proclamato dall Onu, n.d.r.).
Insomma, la serata si è rivelata un rispettoso ed entusiastico omaggio a un grande uomo, che il mondo celebrerà (ancora una volta) domenica 27 aprile.
 

Visto il 22-04-2014