Danza
NOTRE-DAME DE PARIS

Bolle vince la sfida e fa il "Gobbo" di Notre Dame

Bolle vince la sfida e fa il "Gobbo" di Notre Dame

Chi l’ha detto che “i belli” non possono anche essere bravi a fare “i brutti”? Roberto Bolle ha vinto la sua scommessa, interpretando il ruolo del mostruoso Quasimodo in “Notre Dame de Paris”, il balletto ispirato al romanzo di Victor Hugo creato da Roland Petit per l’opera di Parigi , in scena dopo dieci anni alla Scala fino al prossimo 5 marzo con la supervisione coreografica di Luigi Bonino, la musica di Maurice Jarre diretta da Paul Connelly, i costumi di Yves Saint Laurent e le scene di Renè Allo.


Bolle, come ha rilevato in una intervista prima del debutto, aveva voglia di confrontarsi con un ruolo che non è più quello del “bello”, come tanti dei personaggi che ha interpretato o come anche quello di Phoebus che proprio in Notre Dame aveva danzato accanto alla Ferri nella stagione 1997/98, ed era da tempo che voleva invece affrontare il ruolo di Quasimodo, definito dallo stesso Petit “Un principe in un corpo deforme”.
Il danzatore aveva poi altre due grandi sfide: danzare il ruolo che per primo era stato dello stesso Roland Petit e poi quella di dover reggere il confronto con due altri grandi interpreti di Quasimodo ovvero Nicolas Le Riche e Massimo Murru, senza dimenticare anche Francesco Ventriglia.


Quasimodo ha un’anima bella e l’amore per Esmeralda, interpretata da una raggiante Natalia Osipova, sembra riuscire a trasformare il suo corpo e far svanire la deformità.
La coreografia creata da Petit per il ruolo di Quasimodo, punta proprio sulla deformazione del corpo del danzatore in modo naturale, senza fare uso di gobbe posticce sulla schiena o di imbottiture del costume di scena. Bolle vince dunque la scommessa, danzando per tutto il tempo con il gomito irrigidito verso l’alto e il braccio a penzoloni, una posizione decisamente scomoda perché porta ad un atteggiamento continuamente sbilanciato, da mantenere anche durante i pas de deux con Esmeralda.

Disegna in maniera molto convincente il personaggio creato da Petit il quale monta una coreografia giocata proprio sul dualismo del personaggio, “bello dentro e brutto fuori” e quindi basata su passi che creano il contrasto tra armonia e rigidità. Alle varie sfide da Bolle in questo nuova messinscena di Notre Dame de Paris si aggiunge anche quella di aver danzato per la prima volta come una nuova partner, ovvero Natalia Osipova, con la quale il feeling c’è stato, eccome. Osipova riesce ad essere nello stesso tempo “femme fatale” e romantica fanciulla innamorata, comunicando la sua natura forte gitana, come anche la fragilità di un’anima innamorata. E’ lei che riesce a non vedere le deformità di Quasimodo e a trattarlo come una persona normale. Sensuale e ingenua al tempo stesso, la Osipova  mostra anche in questo ruolo, una grande grinta e naturalmente una impeccabile padronanza tecnica, non disgiunta ad una espressività adatta al personaggio che si trova ad interpretare.


Grande protagonista del balletto, andato in scena in prima nazionale domenica pomeriggio 10 febbraio in una sala del Piermarini affollatissima dove spiccava anche l’abito bianco di Carla Fracci in platea ad applaudire anche lei, è stato il corpo di ballo che indossava i variopinti costumi che Petit volle far creare a Yves Saint Laurent. Quasi sempre in scena ad interpretare le efficaci scene di massa create da Petit per la scena della festa dei Folli, del bordello o del lugubre finale della morte di Esmeralda, il Corpo di Ballo della Scala offre un’ottima prova di insieme e grande affiatamento e ben restituisce, grazie alla rielaborazione coreografica di Luigi Bonino che punta a mettere maggiormente in evidenza la gestualità.


Gli altri due personaggi importanti del balletto, considerata opera di Roland Petit tra le più grandi nella storia della danza del XX secolo come Le “Jeune homme et la mort” e Carmen, sono Frollo e Phoebus. Eris Nezha nei panni di quest’ultimo, è il bel capitano che corteggia la zingara Esmeralda che verrà però ucciso per gelosia da Frollo, il monaco di Notre Dame interpretato con grande temperamento da Mick Zeni che ben disegna questo personaggio di monaco innamorato, libidinoso e sadico, vestito di nero, muscoloso e asciutto con una croce nera sul viso. Di grande effetto la mano tremante di Frollo che diventa la manifestazione fisica del suo demone interiore, oppure quando Zeni-Frollo manovra tra le sue mani Esmeralda come un burattino senza fili.

La coppia Bolle-Osipova tornerà nei panni di Quasimodo ed Esmeralda per le rappresentazioni del 14 e 16 febbraio; Massimo Murru, veterano del 'gobbo' di Petit, sarà in scena con Petra Conti il 19 e il 21 febbraio. A seguire, i personaggi di Hugo passeranno all'interpretazione di due giovanissimi talenti della Scala (Lusymay Di Stefano e Claudio Coviello); l'1 e il 5 marzo, infine, la coppia Petra Conti-Ivan Vasiliev chiuderà le repliche.

Teatro alla Scala fino al 5 marzo
 

Visto il 10-02-2013
al Teatro Alla Scala di Milano (MI)