Per allestire le “Operette morali” di Leopardi, Mario Martone ha de-strutturato la sala del Teatro Gobetti, eliminando la metà delle poltrone di platea, e, attraverso pochi e semplici, ma efficaci elementi scenici, ha ricreato lo spazio reale in cui prendono corpo i fantasmi che accompagnano i giorni e le notti di Leopardi: dèi, spiriti, filosofi antichi e moderni fanno la loro apparizione nella biblioteca di padre Monaldo, a Recanati. E il pubblico è partecipe, in rigoroso silenzio durante le oltre tre ore di durata della messa in scena, di queste apparizioni. Le scene di Mimmo Palladino (soprattutto la disposizione di parte degli spettatori ai lati della sala) offrono al pubblico uno spettacolo che si potrebbe tranquillamente definire interattivo: gli attori utilizzano a volte il palcoscenico, ma assai spesso lo spazio scenico della platea per dare vita a personaggi "allegorici e fantasmatici”, che si esprimono in una sorta di “forma dialogica teatralizzata”. Uno spazio del ricordo e dell’immaginazione in cui agisce l’opposizione – intrinseca all’animo di Leopardi – tra la razionalità di stampo illuminista e il vagheggiamento di un mondo fantastico, che sembra perduto.
Chi scrive si avvicina per la prima volta al teatro di Mario Martone, dopo aver di recente apprezzato “Noi credevamo”: non ho memoria, nel breve periodo, di uno spettacolo ove sia stato più piacevole restare in riflessivo silenzio, fino agli applausi finali, tributati (in questo caso è appropriato dirlo) a scena aperta) al regista e a tutta la compagnia.
Encomiabile la prova di tutti gli attori, che cito in ordine alfabetico: Renato Carpentieri, Marco Cavicchioli, Roberto De Francesco, Maurizio Donadoni (presente più volte in scena nei convincenti e, a tratti, ironici panni di Giove), Giovanni Ludeno, Paolo Musio, Totò Onnis, Franca Penone, Barbara Valmorin. In scena al teatro Gobetti fino al 10 aprile; successivamente, dal 3 al 15 maggio, al teatro Argentina di Roma.
Extra
OPERETTE MORALI
L'umanità dialettica secondo Martone
Visto il
22-03-2011
al
Gobetti
di Torino
(TO)