Ho visto un gustoso piccolo spettacolo proposto nella sala Anima del Teatro Parenti di Milano, diretto e interpretato da un bravissimo Roberto Trifirò. Per l'occasione, l'attore è apparso come un mezzo clown, mezzo clochard e le parole di Samuel Beckett sono 'cadute' dalla sua bocca con una facilità e una carica emozionale del tutto speciali. Il pubblico è rimasto in silenzio a centellinare cotanto bene dell'intelletto: un testo umoristico eppure tragico nella sua reale interezza, come è la vita per chi non sa farsi valere e resta ai margini di tutto, senza vittorie, senza conquiste, senza grandi amori.
Ma con una dose massiccia di dignità, concetto spesso obsoleto ai più.lo spettacolo si avvale dell'intera trilogia del romanzo di Beckett, uno dei vertici della letteratura del secolo scorso. Trifirò, con tremula bravura, ci accompagna nella ricerca di una madre ignobile e di una identità che nessuno riconosce, neppure il legittimo proprietario. Ma chi siamo, noi? Da dove veniamo, dove andiamo? E perché? Con questo delizioso monologo poetico ci possiamo almeno ridere un po' su.
Visto il
al
Mercadante - sala Ridotto
di Napoli
(NA)