L’incubo Disney
Con notevole anticipo sui tempi Ridley ha profetizzato l’era della “second life”, ben 16 (quasi 17) anni fa.
In questo spettacolo, merito anche dell’ottima regia di Elena Vannoni, si può leggere un’analisi allegorica quanto fedele della realtà che ci circonda, senza dare giudizi, quelli toccano al pubblico.
Due gemelli agorafobici rinchiusi nel loro monolocale divenuto camera di vita virtuale quanto rassicurante, l’esterno che terrorizza e affascina, rituali precisi e ed arcani che sembrano attingere agli studi antropologici di De Martino,
in tutto questo cosa filtra e si insinua della vita cosiddetta “reale”? L’orrore, la violenza, l’incubo.
Vogliamo fare una rapida ricerca su Google e vedere quanti siti splatter ci sono nel cosiddetto “mondo parallelo” che è la rete?
No, grazie.
Una scelta coraggiosa questa della compagnia Teatrificio non solo per la delicatezza dei contenuti, ma anche per la difficoltà di esecuzione.
Non è cosa da tutti i giorni dare voce e corpo a personaggi come Haley e Presley, ed i talentuosi attori Andrea Peghinelli ed Elisabetta Pastore fanno quello che possono, particolarmente indovinata a mio avviso la coppia Pitchfork-Diney, gli attori Simone Di Pascasio e Francesco Mastrorilli, che con la giusta energia ed asciuttezza interpretativa calibrano alla meglio i loro personaggi, il tutto inquadrato in una regia dalle idee chiare ed efficaci.
Il rammarico maggiore, almeno nella replica da me vista, è stato il finale: giunto senza la dovuta determinazione e quindi un po’ “calante” rispetto alla dinamicità che si era creata, unico punto dove il messaggio è stato veicolato con poca chiarezza.
Il teatro Orologio si conferma un punto di riferimento, insieme ad altre poche realtà romane, fuori del vetusto circuito E.T.I.
Luigi Orfeo
Teatro dell’ Orologio
14.12.07
Visto il
al
Elicantropo
di Napoli
(NA)