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POTTED POTTER

Potted Potter, contagioso compendio (non autorizzato!) di risate, per potteriani e non!

Potted Potter
Potted Potter

L’interessante parodia sul maghetto più famoso di Hogwarts è, innanzitutto, uno spettacolo molto divertente e ben congegnato, rivolto a una platea trasversale, un vero show con multimedialità, canzoni, teatro interattivo e gag.

L’interessante parodia sul maghetto più famoso di Hogwarts è, innanzitutto, uno spettacolo molto divertente e ben congegnato; In secondo luogo, Potted Potter è una rappresentazione rivolta a una platea trasversale, dai bambini di 7 anni agli ultraottuagenari, e infine è un vero show con multimedialità, canzoni, teatro interattivo e gag.

Siete convinti che il quidditch sia un piatto tradizionale della Normandia, J.K. Rowling un batterista rock e Hogwarts una casa automobilistica? Per voi Ermione è un rapper romano e il termine babbani deriva dall’antica Babilonia? Bene, allora Potted Potter, interpretata da Davide Nebbia e Mario Finulli, è davvero ciò che fa per voi, una rappresentazione capace di condensare tutti e sette i libri della saga in soli 70 minuti.

Se siete appassionati potteriani riderete di gusto, se non conoscete nulla su Harry Potter e Hogwarts allora probabilmente questo spettacolo vi consentirà di rimanere al passo con i vostri figli e nipoti, di tenere testa a quel vostro collega nerd e, perché no, magari anche di far bella figura con la commessa carina della libreria! In ogni caso è uno show che riesce a divertire a dismisura: Potted Potter vi migliorerà la vita, almeno per 70 minuti.


Una saga dal successo eccezionale, una parodia straordinaria

Alla fine degli anni Novanta venivano pubblicati i primi romanzi Harry Potter, opera fantasy dell’autrice britannica J. K. Rowling. Una saga di sette libri capace di vendere ben mezzo miliardo di copie, al secondo posto nella storia dell’editoria per vendite complessive. Nel 2001 la saga viene trasposta cinematograficamente con una serie di otto lungometraggi, raccogliendo il maggior incasso di tutti i tempi.

Un fenomeno dall’impatto economico, sociale e culturale praticamente unico. Potted Potter nasce proprio a cavallo di tale fenomeno: è il 2005 quando Daniel Clarkson e Jefferson Turner realizzano, su commissione, un breve spettacolo di strada, riassunto dei primi cinque libri, per intrattenere i fan accodati fuori dalle librerie in attesa dell’uscita del nuovo capitolo, il sesto libro. Un paio di anni più tardi i due autori riescono a portarlo in teatro, integrandolo con i nuovi libri, come parodia non autorizzata (dalla Rowling) raccogliendo ottime critiche in tutte le loro tournée, dal Regno Unito all’Australia, dal Nord America al Sud Africa. E per il secondo anno, riadattata, è in scena anche in Italia.


Una comicità inglese per l’affiatamento degli interpreti

La rappresentazione è un susseguirsi interminabile di gag comiche, alcune anche molto semplici ma tutte comunque efficaci e il pubblico non smette di ridere di gusto. La comicità è di quella tipicamente inglese, capace di funzionare a livello internazionale: ritmo molto veloce, cambio repentino di costumi, grande espressività fisica, una ponderata confusione sul palcoscenico e l’interazione con il pubblico. Davide Nebbia e Mario Finulli, giovani e talentuosi attori, mostrano un’intesa davvero invidiabile, grande sicurezza insieme sul palco sfoggiando una buona mimica e perfino un pochino di improvvisazione.

Nebbia si immedesima in Harry a tal punto da riuscire a restituirne la stessa espressività; Finulli veste instancabilmente i panni di decine di personaggi, uno dopo l’altro, e recita talmente rapidamente, ma sempre con estrema chiarezza, che sembra non riprendere mai fiato. La partita di quidditch tra il pubblico è sicuramente il momento più divertente per i bambini, mentre le battute sono senz’altro l’aspetto che diverte maggiormente il pubblico adulto.

La proiezione di un piccolo video, cantare una versione riadattata di I will survive e uno scontro di magia sono escamotage narrativi efficaci nel mantenere alta l’attenzione nello spettatore con intelligente modernità, oltre a essere efficaci ai fini del riassunto. Da migliorare, invece, la scenografia: i pochi oggetti presenti non danno valore aggiunto allo show e non sono in grado di sviluppare alcuna atmosfera hogwartsiana. Last but not least: i 70 minuti promessi vengono in realtà dilatati in circa un’ora e mezza.

Visto il 10-11-2019
al MTM - Leonardo di Milano (MI)