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PPP - ULTIMO INVENTARIO PRIMA DI LIQUIDAZIONE

Un omaggio (urbano) a Pasolini

Un omaggio (urbano) a Pasolini

Ricci/Forte tornano per la sesta volta al Festival delle Colline di Torino, con una coproduzione realizzata insieme al CSS Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Un omaggio allo scrittore originario di Casarsa della Delizia, Pier Paolo Pasolini, senza volerlo celebrare, ma piuttosto richiamandosi alla sua vocazione etica. Una ricerca di valori in una società che ne sembra priva e sulla quale Ricci/Forte si interrogano costantemente, provando a smascherarla.
In scena, dunque, nessuna traccia di “ragazzi di vita” o del “pratone della Casilina” (con riferimento a Petrolio, ultimo romanzo scritto da Pasolini, rimasto incompiuto e pubblicato postumo); dominante è, bensì, la presenza di pneumatici di varia grandezza, ammassati, quasi come fossili, che “attendono” l’ingresso dei performer sul palco e poi li accompagnano durante tutto il loro percorso.
Giuseppe Sartori è il personaggio al centro dello spettacolo, generoso ed emozionante io-narrante, protagonista di questo “inventario di ricordi e suggestioni”, realizzato con precisione cinematografica, per cui quei valori/disvalori che rappresentano la continua metamorfosi delle abitudini (soprattutto culturali e del costume) del presente, finiscono per essere i dettagli di inquadrature, magari ripetitive, ma comunque toccanti.
Insieme a lui, cinque attrici, provenienti da Italia, Francia, Belgio e Portogallo: Anna Gualdo, Liliana Laera, Capucine Ferry, Emilie Flamant, Catarina Vieira. Donne che esistono intorno al “protagonista” e senza delle quali lui non potrebbe portare a termine questo “inventario”.
Come sempre, negli spettacoli di Ricci/Forte la musica mantiene la sua importanza: da citare brani come Tea For Two o Stessa spaiggia, stesso mare, per dare una collocazione più definita a questi personaggi nell’Italia post-ricostruzione e della rivoluzione culturale; oppure The Show Must Go On, preludio all’intento, tristemente velato di poesia, della scena finale, in cui Giuseppe Sartori viene cosparso di “catrame”, spalmato sul suo corpo grazie al ripetuto utilizzo di un enorme pneumatico, evocando la fatale notte del 2 novembre 1975.
Una piccola postilla: ricci/forte ci hanno abituato a spazi solitamente più “raccolti”, dove quindi anche una certa “invasione” degli effetti sonori e della musica sul pubblico ha un proprio senso; probabilmente, questa volta le potenzialità di resa acustica del Teatro Carignano hanno sortito un effetto meno poetico.

Visto il 10-06-2016
al Carignano di Torino (TO)